Lo riporta il Sun. Dopo aver fatto i test, gli infermieri lasciano il campo e riprendono la loro vita quotidiana, che li espone alle infezioni, poi tornano per il prossimo step di test. La Premier League fa sapere che non c’è bisogno di testarli e smentisce categoricamente le ipotesi di una fonte interna ad un club del massimo campionato inglese.
Premier League, i calciatori temono un contagio da chi gli fa i tamponi
“Dopo aver fatto i test, gli infermieri lasciano il campo e riprendono la loro vita quotidiana, che li espone alle infezioni, poi tornano per il prossimo round di test. Alcuni giocatori hanno chiesto ai medici se sono testati e la risposta che hanno ottenuto è stata che “non hanno bisogno di farlo”. Questo non ha impedito ad alcuni giocatori di essere preoccupati. Quegli infermieri mentre tornano a casa possono fermarsi a fare benzina, andare in un supermercato, incontrare altre persone e ciò aumenta il fattore di rischio”. La Premier League fa invece sapere che non è necessario testare professionisti altamente controllati a loro volta. Si tratta di infermieri specializzati, dotati di materiale sanitario. Il rischio contagio, da infermiere a calciatore, è praticamente inesistente.
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