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Coronavirus, ministro Speranza: “Epidemia non è conclusa, il virus è ancora in circolazione”

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CORONAVIRUS SPERANZA – Il ministro della Salute Roberto Speranza, nel suo intervento alla Camera, ha ribadito che l’epidemia da Coronavirus non si è conclusa ed invita ad avere prudenza. Il virus circola ancora, alcuni focolai sono ancora attivi. Non è il momento di abbassare la guardia nonostante la curva dei contagi in netto calo, bisogna continuare a seguire rigorosamente le misure di contenimento per evitare una nuova ondata che – a detta del ministro – non è da escludere.

Coronavirus, ministro Speranza: “Epidemia non è conclusa, il virus è ancora in circolazione”

“Ci vuole misura nelle nostre affermazioni e non dobbiamo mai dare dichiarazioni contraddittorie ai cittadini. Una seconda ondata o una recrudescenza è possibile. L’intervista di ieri di Anthony Fauci è molto chiara. Le nostre decisioni sono orientate sulla base di criteri di verifica e di parametri severi. L’epidemia non è conclusa, ci sono ancora focolai attivi, il virus continua a circolare. Siamo sulla strada giusta, ma il nemico non è vinto.

C’è una costante: aumentano i guariti, si riduce la curva del contagio, molte Regioni sono a zero o prossime allo zero, diminuiscono i deceduti. L’indice Rt è in tutta Italia sotto la soglia di 1. Sono dati oggettivamente incoraggianti che però continuano a rappresentare solo una parte della realtà. Le analisi rilevano con la stessa chiarezza due indicazioni ben precise che non possiamo e non dobbiamo sottovalutare.

La prima: l’epidemia non si è conclusa, non è finita, ci sono ancora focolai di trasmissione attivi. La seconda: il virus, anche se in forma ridotta e con una prevalenza di casi asintomatici, continua a circolare. Questi due dati, altrettanto oggettivi come quelli positivi che ho precedentemente richiamato ci devono invitare ad una convinta e responsabile ulteriore prudenza. Siamo sulla strada giusta, ma il nemico non è vinto. Perché ‘convivendo’ con il Covid, in una situazione in cui aumentano le attività e si liberalizzano gli spostamenti, ne deriva inevitabilmente il moltiplicarsi delle probabilità di ‘incontrare’ il virus.

Per questo è ancora indispensabile il distanziamento, l’utilizzo delle mascherine, l’igiene personale, evitare gli assembramenti, restare a casa e avvisare il medico immediatamente ai primi sintomi. Per questo bisogna continuare a rispettare rigorosamente le misure di quarantena. Per questo non bisogna abbassare la guardia nel rispetto dei protocolli di sicurezza definiti per la riapertura delle attività produttive, commerciali, e le altre attività autorizzate. Per questo bisogna continuare le attività di screening e contact tracing, anche con le nuove tecnologie e con l’analisi sierologica in corso.

Come è evidente, la prudenza resta per me la regola fondamentale perché non saremo definitivamente ‘sicuri’ senza il vaccino che è lo strumento principe per sconfiggere definitivamente questa pandemia. L’Italia in queste settimane è stata protagonista di una forte iniziativa in Europa. Insieme ai miei colleghi di Germania, Francia ed Olanda abbiamo costruito un’alleanza di testa che guiderà l’approvvigionamento del vaccino per tutti i Paesi Europei. L’Unione deve essere in grado di garantire, attraverso un processo equo e trasparente, che tutti possano avere accesso al vaccino”.

CORONAVIRUS, IL BOLLETTINO DELL’11 GIUGNO

Antonio Del Prete

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