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Interviste

CTS, Ciciliano: “Escludo che si possano riaprire gli stadi nelle prossime 2 settimane” (Esclusiva)

TIfosi Napoli

A Radio Marte nel corso di “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Fabio Ciciliano, dirigente medico polizia di stato membro e segretario del CTS.

CTS, Ciciliano: “Escludo che si possano riaprire gli stadi nelle prossime 2 settimane” (Esclusiva)

“Quello che il Comitato tecnico scientifico ha analizzato a più riprese è il protocollo che è stato presentato dalla Figc all’ufficio dello sport per la Presidenza dei Ministri. Alla luce dell’andamento epidemiologico si è raggiunto l’obiettivo esclusivamente medico e scientifico, non c’è stata alcuna problematica che impedisse la ripresa della Serie A. Resta il problema della norma. Il decreto legge n°33 identifica l’isolamento fiduciario e una quarantena per un periodo non inferiore ai 14 giorni nel caso in cui si dovesse riscontrare un positivo tra i componenti del gruppo squadra, dunque non solo gli atleti.

Caso Felicioli del Venezia Calcio? Stando così le cose il Venezia non può giocare. Quarantena light? L’accordo non è di squisito ambito scientifico, ma di tipo normativo. La norma che regola la quarantena e l’isolamento precauzionale è insormontabile, in quanto sottende al decreto legge che propone queste direttive è una norma primaria.

Tifosi allo stadio? Escludo che si possano riaprire gli stadi nelle prossime 2 settimane. Il problema della condivisione degli spazi non limitato solo allo stadio, ma anche all’arrivo dei tifosi presso gli stadi e all’impossibilità di impedire le aggregazioni anche di tipo emotivo. Ieri ne abbiamo avuto l’esempio con la vittoria del Napoli in Coppa Italia.

In alcune condizioni il rispetto del distanziamento fisico è impossibile. Come si fa a limitare centinaia di persone ad aggregarsi per festeggiare? Il discorso è anche sociologico. Lo stesso vale anche per i calciatori in campo che hanno festeggiato a fine partita. Se noi ci affacciamo in Bundesliga ci rendiamo conto che loro hanno cambiato completamente il modo di comportarsi.

Bisogna continuare a pensare che l’epidemia non è finita. Le cose stanno andando bene, ma non significa che non è finito tutto. Noi stiamo registrando dei lievi incrementi nei contagiati. Se ci affacciamo in altri paesi, ad esempio a Pechino hanno richiuso le scuole elementari. Questo ci fa capire che il virus circola ancora”.

Serena Grande