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La prima volta non si scorda mai: Gattuso e i suoi ragazzi finalmente vincenti

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La prima volta non si scorda mai: Gattuso e i suoi ragazzi finalmente vincenti. Per tanti è il primo titolo, per alcuni una coppa speciale

Delle 16 finali precedentemente affrontate da Gennaro Gattuso, le 2 in cui si è ritrovato nelle vesti di allenatore avevano riservato amarezze e incertezze. Due sconfitte, sempre contro la Juventus (tra Coppa Italia e Supercoppa italiana), senza segnare nemmeno una rete e prendendone invece 5 complessive (4-0, 1-0). Lo spauracchio bianconero, ripresentatosi in serata, viene però sconfitto con altri colori: il rossonero lascia spazio all’azzurro, che porta colore e vittoria. Nonostante la cabala di un numero, il 17, che si ripresenta più volte (giorno della partita, numero di finali). Ma che a Ringhio non fa più paura.

La prima volta non si scorda mai: Gattuso e i suoi ragazzi finalmente vincenti

Il primo trofeo vinto da Gattuso come allenatore arriva forse nel momento più difficile nella vita del tecnico. Con una pandemia ancora presente, dopo aver perso l’amata sorella da pochi giorni. L’uomo Gattuso mai si è perso d’animo e ha saputo mettere insieme, per l’ennesima volta, le sue innate qualità. La grinta, la capacità di entrare nella testa dei giocatori, di fare quadrato nello spogliatoio e di farsi voler bene. Ma, come spiegato anche dal C.T. Roberto Mancini di recente, ridurre Gattuso a un motivatore equivale al fargli un torto. Contro la Juventus e l’Inter (ma pure contro la Lazio, con un po’ di fortuna in più) il tecnico mette sul piatto una preparazione tattica che forse si avvicina finalmente a una maturità da allenatore. Un trionfo non solo meritato ma che forse darà inizio a un nuovo processo di crescita di un allenatore entrato già nel cuore dei napoletani.

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Ma la serata silenziosa e irreale (però felice) di Roma ha regalato una prima volta a tanti altri tasselli di questo Napoli. In primis all’ex figlio della lupa Kostas Manolas, che nonostante tanti anni di militanza in giallorosso mai aveva vinto un trofeo. Un’ovvia prima volta anche per tutti i giocatori arrivati a Napoli (e rimasti in rosa) tra il 2015 e oggi. La prima volta di Fabian Ruiz, pezzo pregiato che tutti vogliono trattenere. La prima volta di Arkadiusz Milik, che magari ora potrebbe romanticamente riconsiderare la sua posizione in azzurro (e che, con enorme professionalità, ha dato il massimo e tirato il rigore vincente proprio contro la squadra più interessata in sede di mercato).

Le tante storie di questa vittoria

La prima volta di Allan, uno dei pilastri degli ultimi anni che mai era riuscito a mettere le mani su un trofeo. La prima volta di Maksimovic, che era partito per la Russia come un fanciullo ancora incompleto ed è tornato uomo, forgiato dal freddo e dalle battaglie. La prima volta di Mario Rui ed Elseid Hysaj, forse tra i giocatori più bistrattati ma volenterosi di questo Napoli. La prima volta di Lozano, primo e unico messicano a vincere un titolo in Italia. La prima volta di tanti ragazzi (come Ospina, Meret, Luperto, Di Lorenzo, Demme, Malcuit e via dicendo) che, per un motivo o un altro, meritavano una notte così.

Non sarà stata una prima volta per i vari Insigne, Mertens, Callejon, Koulibaly. Ma certamente resta speciale, densa di significati. C’è chi resta, chi se ne andrà, chi ha un futuro in bilico. Una cosa è certa: quando arriva, dolce e attesa dopo tanti sforzi, la prima volta non si scorda mai. Ed è sempre una storia da raccontare.

NAPOLI-JUVENTUS, LE PAGELLE

Claudio Agave

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