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James Rodriguez, traduzione completa dell’intervista del patrigno a Radio Marte

James Rodriguez

JAMES RODRIGUEZ NAPOLI – Nella giornata di ieri abbiamo pubblicato i passaggi salienti dell’intervista realizzata nell’ultima puntata di “Si gonfia la rete” su Radio Marte a Juan Carlos Restrepo, padre adottivo di James Rodriguez. Dopo averla accuratamente riascoltata, vi proponiamo adesso il virgolettato completo:

Signor Restrepo, James preferiva l’Atletico Madrid al Napoli, forse anche perché voleva continuare a vivere a Madrid, ed è stato quello il club a cui è stato più vicino l’estate scorsa. Ce lo conferma?
“La versione di cui state raccontando l’ha confermata personalmente James l’altro ieri. Ciò non significa però che non ci siano stati interessamenti e tentativi da parte di altri club che a loro volta stavano considerando il possibile acquisto di James. Possiamo certamente affermare che per un discorso umano e personale lui si trova molto bene in Spagna, però questo non significa aver chiuso a prescindere le porte al trasferimento in un altro paese. Alla fine, ciò che ha prevalso è stata l’opposizione alla sua cessione da parte del Real Madrid, una decisione gestionale da parte del club. Per il futuro si analizzerà quella che sarà la miglior opzione e la miglior offerta, sotto l’aspetto sportivo ed economico”.

Non ci fosse stata quell’amichevole estiva in cui l’Atletico travolse il Real, probabilmente oggi James sarebbe un giocatore dei colchoneros?  
“C’era una trattativa imbastita e poteva essere una possibilità, poi è giusto dire che questi sono dettagli che James gestisce direttamente col suo entourage capitanato da Jorge Mendes. Sicuramente ci furono degli abboccamenti, ma alla fine credo che per il Real Madrid, in virtù della sua ambizione di trionfare in Europa, sia prevalso il considerare ancora James un giocatore importante della propria rosa per il conseguimento degli obiettivi. Come ha già confermato James, alla fine il Real Madrid ha bloccato il trasferimento. Speriamo che nel futuro si possano prendere decisioni che soddisfino fino in fondo sia le esigenze del Real Madrid che quelle di James”.

E perché l’offerta del Napoli non lo convinceva… nonostante Ancelotti?
“La sensazione che ho avuto è che quella del Napoli non fosse valutata da James come una cattiva proposta, a maggior ragione perché c’era Ancelotti e non è un segreto per chi è nel mondo del calcio la stima che ha Ancelotti per il talento di James e il rapporto che li lega; inoltre il Napoli è un grande club. Il punto credo fosse un discorso di prospettiva. Come padre adottivo di James credo che per realizzare un suo trasferimento bisogna mettere d’accordo molte parti: c’è bisogno di un accordo con il Real Madrid, c’è bisogno di soddisfare le esigenze personali di James e tutto il resto. Credo che, pur considerando il Napoli una società molto importante, in quel determinato momento la sua sensazione fu che, anche per la comodità della figlia e delle persone che gli stanno intorno, quella di restare a vivere a Madrid sarebbe stata un’opportunità migliore. Ciò di cui sono fermamente convinto però, è che James non abbia scartato a prescindere l’ipotesi Napoli perché, ripeto, si tratta di un club con un grande progetto e che al tempo aveva un allenatore da lui molto stimato come Ancelotti. Il Napoli sarebbe stata un’alternativa. Speriamo che nel futuro ci possa essere l’opportunità concreta e che tutti i tasselli si incastrino a dovere, a prescindere da quello che sarà il club e, se sarà un club importante come il Napoli, tanto meglio”.

E poi oltre ad Ancelotti a Napoli c’era Ospina…
“David è suo compagno di squadra e punto di riferimento nella nazionale colombiana da moltissimo tempo. Inoltre, per un periodo hanno avuto anche un legame familiare (James è stato sposato con la sorella di Ospina, ndr). A tutt’oggi sono legati da un rapporto che li unisce sul piano sportivo, professionale, e anche umano. In famiglia consideriamo David un’eccellente personale, nobile e altruista, oltre che un gran professionista. Tra i due c’è un legame molto forte che sempre è esistito, e sempre esisterà. Credo che James per il Napoli possa provare nient’altro che gratitudine per aver pensato a lui in quel momento e immagino che lo stesso discorso valga anche per tutto il suo entourage e per il signor Jorge Mendes. Sono convinto che James non sia il tipo di persona che possa aver sottostimato la possibilità di trasferirsi al Napoli, solo che, come dicevo prima, in quel momento era difficile mettersi d’accordo per motivi personali e familiari, oltre che di vincolo con il Real Madrid”.

di Andrea Falco