“Le vittorie ti danno serenità per la partita dopo, ma è vero che la partita successiva è quella di domani. Il fatto che le partite siano così ravvicinate e l’esperienza di queste prime gare, di tutta la A, dà l’idea di quello che sta succedendo”. L’ex Uomo Ragno, alla vigilia del match contro i granata, rivolge poi una menzione speciale per un suo pupillo, Salvatore Sirigu, estremo difensore del Torino: “Totò è un ragazzo cui sono molto affezionato e sono contento della sua carriera. Mi piacerebbe vederlo con la maglia rossoblu. Non ci sono mai state gerarchie tra Cragno ed Olsen, un tecnico parla chiaro con i suoi ragazzi. Avevo detto ad entrambi che Alessio avrebbe giocato a Verona e col Torino, mentre Robin con la Spal. Siamo in una situazione totalmente diversa dal campionato di prima: devo tutelare il patrimonio del club. Abbiamo anche Rafael e Ciocci, anche loro fortissimi. Dipendesse da me giocherebbero tutti e quattro”.
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Il tecnico sardo apre anche una parentesi su Ragatzu, il Ninja Nainggolan e altri calciatori: “Quel che mi stupisce di Daniele è che alla sua età abbia fatto così poche presenze in A. Vorrei aiutarlo a farlo arrivare a livelli più alti, credo che abbia un talento devastante ma deve vivere per il calcio, facendolo con assoluta attenzione: è vero che ha 27 anni, ma è anche vero che Pisacane è arrivato in A a 29 anni. Radja ha fatto una piccola parte di allenamento con la squadra, ma è presto per dire se sarà tra i convocati. Giovanni (Simeone, ndr) ha tanta voglia e passione. Quando vedo uno che si prende così cura di se stesso non ho niente da rimproverargli. Con Nahitan (Nandez, ndr) è stato facile, perché sono tifoso del Boca… Penso che dopo tutte quelle botte prese, un altro giocatore al posto di Nahitan sarebbe uscito dopo 10 minuti, così come il discorso è valido per Pisacane. Questo mi dimostra che alleno una rosa che dà tutto per questa maglia e mi dispiace che non ci siano i tifosi domani allo stadio.”
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