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CTS, Ciciliano: “Riapertura stadi? Fino al 14 luglio nessuna novità, poi si farà un ragionamento in base ai dati” [ESCLUSIVA]

San Paolo
A Radio Marte nel corso di “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto il Dottor Fabio Ciciliano, membro e segretario del CTS

A Radio Marte nel corso di “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Fabio Ciciliano, dirigente medico Polizia di Stato, membro e segretario del CTS.

CTS, Ciciliano: “Riapertura stadi? Fino al 14 luglio nessuna novità, poi si farà un ragionamento in base ai dati” [ESCLUSIVA]

“Persone allo stadio? La scelta di tenere aperte discoteche o luoghi al chiusi riguarda un ambito locale. Le scelte che le amministrazioni Regionali fanno in maniera assolutamente autonoma circa la riapertura dei locali (nei quali è impossibile prevenire assembramenti) rendono conto di una complessità della situazione che è sotto gli occhi di tutti. L’altro ieri a Zurigo c’è stato un caso di positività in una discoteca e sono state isolate 300 persone. La parte che riguarda la funzione degli stadi è diversa rispetto a quella degli spazi ristretti. Ovvio, il virus sta circolando di meno ed è una buona notizia ed è il prerequisito per ragionare sulla riapertura. Bisognerà poi riapprocciare la problematica della riapertura. E’ indubbio che prima o poi debbano essere riaperti ma anche che questo andrà fatto quando ci sarà sicurezza.

In Europa ho fatto un giro per vedere cosa stanno facendo le altre realtà a riguardo. La situazione è abbastanza eterogenea, con stadi chiusu fino a settembre o altri già riaperti, come in Ungheria. Vero che fortunatamente per loro il numero di casi e deceduti è stato inferiore. La federazione però sta tornando sui propri passi perché ci sono difficoltà nella gestione degli assembramenti negli spali. C’è anche la problematica dell’ingresso e del’uscita: questo può essere risolto con il contingentamento degli ingressi. Sarà però impossibile da limitare lo spostamento dei tifosi in zone diverse d’Italia.

Date di possibile riapertura? Fino al 14 di luglio, la data in cui il DCPM resta in vigore, tutte le attività all’interno delle sale in cui si fanno assembramenti o grandi eventi sono sospese. Sicuramente dovremo riaffrontare la problematica non solo per il gioco del calcio ma pure per gli altri sport e le attività culturali, anche in virtù degli indici epidemiologici che stanno andando bene. Oggi c’è un decremento con soli 6 deceduti, che rappresentano ovviamente una condizione di grandissimo dolore ma, a livello statistico, certamente possiamo sperare per il futuro anche breve di riapprocciare la problematica.

In questo momento non c’è la soluzione ma sarà approcciata. In questo momento non lo è perché si fa un ragionamento basato sui dati di 14 giorni prima, quindi sul tempo di incubazione. Ci interessa il trend, non il numero puro. E il trend sta andando bene. Bisognerà vedere, alla luce degli assembramenti di Napoli e Liverpool, se ci sarà un incremento o meno del numero di contagi. Quel dato ci darà la possibilità di capire se, sulla base della circolazione del virus, gli assembramenti potranno essere riconsiderati oppure no”.

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