“Il fatto ormai è noto – dice al Mattino online Fiore – sta girando tantissimo sui social e i commenti si sprecano. Tralasciamo il punto di vista etico perché quello appartiene alla sensibilità di ognuno e io posso soltanto aggiungere che se si ritiene che l’altro sia un “coglione”, una delle cose peggiori da fare è scendere al suo livello o ancor più giù. Dal punto di vista prettamente giuridico si può affermare che siamo in un ambito sicuramente sportivo come luogo in cui si sono svolti i fatti e il dirigente dell’Atalanta ha commesso due infrazioni: una bestemmia e una discriminazione di carattere territoriale o più semplicemente razzista. Credo che la giustizia sportiva possa intervenire perché comunque questi comportamenti, al di là dei social, vadano presi nella loro sostanza, e cioè nel non corretto comportamento tenuto da un dirigente sportivo. La sanzione della giustizia sportiva per avere una certa validità dovrebbe essere veloce ed adeguata e ad esempio le giornate di squalifica sino al termine del campionato potrebbero essere un segnale sufficiente. E la si potrebbe chiudere lì. Ma se uno se la va a cercare, poi non si può lamentare e il Daspo ci sarebbe tutto perché quando si parla di una persona che può essere considerata pericolosa il pericolo va visto in senso lato. Perché la pericolosità sta nella ipotetica possibilità di fomentare delle reazioni non consone.. un po’ come i cori delle curve da stadio. Da questore in un paio di occasioni ho emanato il daspo ad un dirigente e ad un massaggiatore (quindi addirittura sospendendo una attività lavorativa) per comportamenti scorretti e che potevano provocare altre reazioni esagitate. Provvedimenti che hanno retto ogni ricorso. Ma non è tutto. Dal momento che tutto poi è ancor più penoso in un periodo in cui i “terroni” hanno solidarizzato in ogni modo coi bergamaschi anche inviando soldi, medici e infermieri.. e questo dirigente atalantino ha dimostrato una pochezza come uomo veramente disarmante.. quasi a dire che nessun evento riuscirà ad abbattere certi “cattivi sentimenti”.
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