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Amauri: “Esordio con il Napoli indimenticabile. Attaccante? Io non riprenderei Cavani” [ESCLUSIVA]

Amauri
A Radio Marte nel corso della trasmissione "Si gonfia la rete" di Raffaele Auriemma è intervenuto Amauri, ex calciatore di Parma e Napoli

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Amauri, ex calciatore di Parma e Napoli.

Amauri: “Esordio con il Napoli indimenticabile. Attaccante? Io non riprenderei Cavani” [ESCLUSIVA]

“COVID-19? Qui a Miami possiamo uscire, ora però sono aumentati i casi quindi hanno ripreso a chiudere, non al 100% ma per esempio i ristoranti accolgono solo fuori. Esordio con il Napoli? Difficile dimenticare, sono stati i miei primi passi nel calcio. Per me era un sogno che iniziava a realizzarsi, una cosa indimenticabile.

Belotti o Immobile per il Napoli? Difficile dirlo perché sono due amici, li ho visti crescere, Ciro un po’ di più perché da ragazzino era nelle giovanili nella Juve. Ciro ora ha 30 anni, Belotti ne ha 26: in questo momento devi ragionare su questo, sono due bomber. Uno ha già dimostrato da anni, peraltro ora è diventato ciò che è. Però se il Napoli vuole un attaccante a lungo termine, per il futuro, credo che serva più Belotti. Però su entrambi non sbagliano. Belotti mi somiglia? Lui è un po’ più veloce di me ma meno tecnico.

Qualche nome che mi stuzzica per l’attacco? Dipende da ciò che vuole il Napoli, quest’anno è stata una stagione strana. In questi campionati il Napoli è arrivato quasi sempre secondo. Dipende da quello che vuole il Presidente o Gattuso. Io non prenderei più Cavani per esempio.

Zapata venduto? Le cose succedono. Lui ha dimostrato sempre di essere un bravo attaccante ma in questi anni è diventato fortissimo. Magari lui avesse fatto al Napoli quello che sta facendo ora. Purtroppo ora il Napoli ha bisogno di un attaccante che sia più o meno come lui.

Everton del Gremio può fare in Europa la storia dei grandi brasiliani o sarà un fuoco di paglia? La paura è quella. In questi ultimi anni molti brasiliani sono arrivati in Europa e hanno fatto meno delle aspettative. Lui è un grande giocatore, ha esperienza. Rischia quello che è successo a Paquetà, in Italia il calcio non è facile. L’attaccante deve fare gol, se non lo fa in Italia non va da nessuna parte.

Io fino al 2005 ho segnato pochi gol, dovevo migliorare. Da quell’anno in poi fino al 2016 ho fatto più di 100 gol. Non sono mai stato un attaccante da 30 gol ma i miei 12-13 li facevo. Oggi i giovani che vedo hanno più possibilità ma ne approfittano meno. Rispetto agli anni scorsi è tutto diverso”.

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Claudio Agave

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