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Coscioni, consigliere sanità Regione Campania: “Ordinanze? Serve più coscienza civica dei cittadini. Discoteche? Controlli severi” [ESCLUSIVA]

Covid-19 coronavirus
A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Enrico Coscioni, consigliere sanità Regione Campania

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Enrico Coscioni, consigliere per la sanità della Regione Campania.

Coscioni, consigliere sanità Regione Campania: “Ordinanze? Serve più coscienza civica dei cittadini. Discoteche? Controlli severi” [ESCLUSIVA]

“Ordinanze? Il problema è che i cittadini dovrebbero avere un livello di coscienza civica un po’ più alta. L’uso della mascherina nei luoghi chiusi e in casi di distanziamento inferiori a un metro è obbligatorio ed è indispensabile. La situazione degli ultimi giorni è molto importante. In altri Paesi c’è una recrudescenza della pandemia. Se il virus comincia a diventare di milioni di molecole virali, succede quanto è successo a marzo o ad aprile o quello che sta succedendo negli Stati Uniti. Cosa succederebbe se il ceppo in Germania arrivasse qui e una cinquantina di persone s’infettassero? Noi facciamo il contact tracing fin quando i numeri sono questi, se aumentassero sarebbe difficile.

Discoteche? Ci saranno controlli molto severi. Se trovassimo uno senza mascherina, chiuderemmo. Ci stiamo organizzando per far rispettare le regole? Siamo costretti a farlo. Noi siamo stati molto bravi nella prevenzione, per 2-3 persone che erano venute da fuori rischiavamo di nuovo il propagarsi del virus. Situazione al Cotugno? Niente di particolare. Abbiamo molti falsi sintomatici, per fare la quarantena c’è bisogno di una logistica adeguata. Quando non ci sono le condizioni sono stati portati in alcuni Covid hospital. Per grandi ASL organizzeremo strutture di tipo alberghiero, i COVID-hotel, per poter tenere isolate queste persone. Abbiamo fatto verifiche sulle ASL e poi con albergatori faremo una call regionale. Queste persone ricoverate per la maggior parte potrebbero stare in domicilio ma non essendoci le condizioni perché sono senza dimora o con troppe persone saranno messe negli hotel.

Se siamo ligi alle regole non abbiamo niente da temere. Noi non possiamo far rispettare le regole come azienda sanitaria o come struttura locale. Stranieri? C’è l’obbligo di quarantena in alcuni paesi. Nelle strutture alberghiere ci sono controlli molto pesanti. Chi viene da paesi come Serbia, Romania, Bulgaria e altri deve rispettare quest’obbligo. Vorremmo fare un autunno tranquillo ma viste le premesse bisogna stare attenti”.

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Claudio Agave

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