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Storie di sport – La resilienza di Dario, costretto a rinunciare al suo sogno

“Quando ho cominciato il percorso più difficile ho inserito i sogni al mio ginocchio e l’invincibilità alla mia forza di volontà”. Tanta forza e speranza che gli permettono di sostenere un dolore che lo accompagnerà per tutta la vita. Un miracolo, di quelli che toccano le corde dell’anima. Dario Scuderi ci regala una storia, in cui la sua esperienza, la sua vita sportiva, viene raccontata senza tralasciare i dettagli più intimi, allo scopo di aiutare tutti coloro che si riconoscono in situazioni analoghe, di sconforto totale, quando si è a un passo dal sogno e tutti i sogni si sgretolano in un castello di rabbia.

Storie di sport – La resilienza di Dario, costretto a rinunciare al suo sogno

Attraverso la cronaca dell’evento più drammatico che ha caratterizzato la sua giovane vita, Dario suggerisce un modo per non permettere al dolore di soffocare e annientare un’esistenza, a non abbandonarsi alla paura del baratro grazie anche al supporto delle persone importanti, mostrarsi coraggiosi e credere nelle proprie capacità in ogni situazione, imparando a dire anche “grazie” al dolore che ci rende più forti. Perché anche dalle negatività si può ripartire. Bisogna solo avere la volontà di ripartire. E magari un club ben disposto a restarti vicino come il Borussia Dortmund. Dario Scuderi lotta, lo fa con rabbia, lo fa con amore. Per il calcio. Il 14 settembre del 2016, dopo essersi affacciato in prima squadra al Borussia Dortmund con Tuchel in panchina, doveva esordire nella Youth League (la Champions League dei più giovani, ndr) contro il Legia Varsavia. E prima del dramma, Dario era pronto per il grande salto: il Borussia stava preparando il contratto da professionista da fargli firmare e aveva già esordito con la nazionale italiana U19. Quel giorno però un infortunio lo ferma. Secondo qualcuno definitivamente. Dario sembrava essersi arreso, dopo una doppia rottura del crociato, lesione ai legamenti della caviglia e al menisco. Tutto in un colpo solo. Quel 14 settembre 2016, Dario Scuderi difficilmente lo dimenticherà. Il suo ginocchio è di fatto uscito dall’articolazione e si è del tutto deformato; la sua gamba era messa così male che nemmeno il sangue riusciva più a circolare. Operato d’urgenza, ha rischiato di perderla davvero quella gamba. Nove operazioni al ginocchio, tanto lavoro in palestra, prima con un tutore e poi senza. Arrivato così vicino al suo sogno, Dario non si è voluto dare per vinto e fin dal primo giorno ha lavorato per tornare a giocare. La sua storia ha fatto il giro del mondo e non ha lasciato indifferenti i colleghi più famosi: tanti sono stati, infatti, i campioni che hanno voluto mandare a Dario un videomessaggio per cercare di aiutarlo in un momento così difficile e da Totti a Neymar fino a Iniesta hanno fatto pervenire la loro vicinanza al giovane calciatore. Dario non si arrende a quello che sembra essere il suo beffardo destino. Il Borussia Dortmund lo aiuta e gli dà certezze pagandogli gli studi in Management dello Sport, per molti il segno che Dario non tornerà mai a giocare. Il ragazzo classe 1998 ha creduto fermamente nel recupero. La forza il ventiduenne sembra ancora averla, perché lo scorso anno, dopo due stagioni di inattività completa, aveva ricominciato a correre e ad allenarsi con una certa continuità. E nelle ultime tre partite della stagione 2018/19, la seconda squadra del Borussia lo ha convocato, anche senza schierarlo, per fargli vivere di nuovo la sensazione di essere calciatore. Ma non è bastato, come ha raccontato. Troppi pericoli di una ricaduta: “Non è stata una decisione semplice, giocare a calcio è sempre stato il mio grande sogno e ho fatto di tutto per farlo avverare. Ho combattuto e ho anche avuto offerte per continuare. Ma il Borussia è la mia famiglia e non vedo l’ora di fare qualcosa di nuovo”. E già si parla di un ruolo nelle scuole calcio del club. Per aiutare altri ragazzi a realizzare il sogno che un destino crudele gli ha impedito di vivere. Tutto il mondo dello sport ha guardato con stupore questo ragazzo che demolisce ogni certezza e frantuma la concezione fin qui acquisita. Noi abbiamo il dovere di prendere l’esempio di Dario, il potere di cambiare la nostra vita in ogni momento con la possibilità di darle il senso che andiamo cercando. Perché il senso è dentro di noi. Davanti a qualsiasi difficoltà bisogna provare, insistere e non arrendersi. Mai. Chi si arrende, perde ancor prima di cominciare. Con pazienza bisogna cercare l’obiettivo, quello che abbiamo costruito giorno per giorno, espressione dell’equilibrio tra velocità e resistenza, spirito ed essenza. E sarà la fatica più bella.

di Andrea Fiorentino

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