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Milan, Boban: “Rivalutato il nostro lavoro. Ora mi godo la famiglia”

Gazidis Maldini

Le dichiarazioni rilasciate alla fine di febbraio da Zvone Boban alla Gazzetta dello Sport, erano state forti e chiare, in linea con la schiena dritta del signore croato, campione anche fuori dal campo: “Non avvisarci su Rangnick è stato irrispettoso e inelegante. Non da Milan, o almeno non da quello ricordavamo fosse il Milan. Per il bene del club, la proprietà intervenga. Dovrà essere precisa su budget e obiettivi. Nonostante i tagli di gennaio, non sappiamo che margini avremo. Per il bene del Milan, è necessario che il meeting con Elliott avvenga il prima possibile. Noi dovremo essere rispettosi delle esigenze di equilibrio economico-finanziario, la proprietà dovrà essere rispettosa dei risultati sportivi affidati a chi rappresenta la storia e i valori di un grande club”. Poi l’addio. L’ex dirigente del Milan ha rilasciato un’intervista al Corriere del Ticino in merito alla sua esperienza in rossonero, dove si è tolto qualche sassolino dalle scarpe.

Milan, Boban: “Rivalutato il nostro lavoro. Ora mi godo la famiglia”

Sulla conferma di Pioli e il rendimento del Milan, post lockdown. “Il Milan ha aggiunto due giocatori di esperienza ed ha avuto la capacità di aspettare il momento giusto. Ora il nostro operato è stato rivalutato e questo mi rende orgoglioso. Il Milan adesso ha la base per tornare ai vertici. Rangnick? Non è una cosa di cui m’importa. Quello che valuto è che la squadra ora ha un futuro migliore rispetto agli ultimi anni. Su Ibrahimovic e Rebic. “Ibra è un fenomeno e con lui è cambiato tutto. Ha fatto la differenza, ma oltre a questo lui migliora tutti quelli che gli stanno attorno. Vede il gioco prima degli altri. Rebic, invece, ha fatto cose straordinarie dopo aver sofferto all’inizio della sua avventura. Adesso è cresciuto, siamo rimasti sorpresi dai miglioramenti fatti e dalla continuità di rendimento ad altissimo livello”. Quanto manca a questa società e a questa squadra per arrivare ai livelli del Milan di Berlusconi “Non si posso fare paragoni, per tornare ad essere competitivi a certi livelli serve una percentuale più alta”. Sull’addio al Milan, più sofferto quello da calciatore o da dirigente? “Da giocatore, quelle emozioni per me sono irripetibili. Futuro? In questo momento mi godo la Croazia e la mia famiglia”.

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