L’esterno belga – che ha esordito in Premier e aperto le danze con un gol la vittoriosa trasferta del Leicester contro il WBA – spiega i motivi del suo trasferimento in Inghilterra: “Potevo rinnovare con l’Atalanta, è vero, ma ho deciso di andare via dopo la partita col PSG. Gasperini mi ha provato in formazione tutta la settimana, poi mi ha escluso all’ultimo. Tecnicamente è il top, ma non avevo un gran rapporto con lui”.
Leicester, Castagne: “Sarò sempre tifoso dell’Atalanta. Gasp? Non c’era un buon rapporto”
Timothy Castagne non dimentica l’esperienza a Bergamo, ringraziando anche il tecnico orobico, ma è stato uno dei motivi di rottura che l’ha portato a lasciare la Dea: “A Bergamo sono cresciuto molto anche grazie a Gasperini – ha dichiarato il terzino alla Gazzetta dello sport -. Tecnicamente e tatticamente è uno dei top in assoluto, ma a livello umano non c’era un grande rapporto: non perché ci fosse qualche particolare problema tra noi. Ha il suo modo di fare: per esempio, se stai fuori sarebbe importante avere una spiegazione da parte dell’allenatore, aspetto che con lui mancava. Ma va bene così: ciò mi ha reso più forte mentalmente. A Bergamo è fondamentale capire e adattarsi al gioco di Gasperini: se ce la fai, non ti fermi più. Come club per un giovane solo l’Ajax può essere superiore. L’Atalanta? Non vedo l’ora di venire a Bergamo per vedere una partita tutti insieme con lo stadio sold out. Città pubblico e club restano nel mio cuore. Se fossi rimasto in Italia non avrei potuto indossare altre maglie. È stato un periodo splendido. Ringrazierò per sempre i Percassi, quando arrivai non ero nessuno”, ha concluso Castagne.
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