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Napoli-Cittadella, che fine hanno fatto i giocatori azzurri

SSC Napoli
Il 26 settembre del 2004 si giocò Napoli-Cittadella, la prima gara del nuovo Napoli. Che fine hanno fatto i giocatori scesi in campo?

Il 26 settembre del 2004 è ormai una data storica per tutti i tifosi del Napoli. Proprio in quel giorno, infatti, il Napoli Soccer di Aurelio De Laurentiis – ovvero la società nata dalle ceneri dell’appena fallita SSC Napoli – giocò la sua prima partita ufficiale. La gara in questione fu Napoli-Cittadella, valevole per il campionato di Serie C1. Il match terminò 3-3, con gli azzurri passati inizialmente in svantaggio, poi in fuga e infine rimontati nella seconda frazione.

A distanza di 16 anni, che fine hanno fatti i giocatori azzurri che scesero in campo al San Paolo quel giorno per giocare Napoli-Cittadella? Andiamo a scoprilo insieme.

Emanuele Belardi

L’esperienza di Belardi al Napoli fu un inatteso fallimento. Portiere esperto e talentuoso, fu preso proprio per la qualità che aveva mostrato negli anni alla Reggina. Restò a Napoli soltanto 5 mesi, nei quali si rese protagonista di alcune papere e di pochissime prestazioni convincenti (come in Napoli-Benevento 2-0, quando parò un rigore). Dopo aver giocato in seguito anche per la Juventus, si è ritirato e ora è un consigliere CONI in Campania.

Giovanni Ignoffo

Difensore esperto che aveva militato in passato con Palermo, Avellino e Perugia, Ignoffo segnò proprio in Napoli-Cittadella il suo primo gol con il Napoli e fu uno dei protagonisti di quella stagione, quasi sempre vissuta da titolare. Successivamente ha vestito le maglie – tra le altre – di Salernitana, Foggia e Benevento. Attualmente fa l’allenatore e proprio il 13 settembre è stato ufficializzato come tecnico del Siracusa, squadra di Eccellenza nella quale ha giocato anche prima di appendere gli scarpini al chiodo.

Gennaro Scarlato

Al Napoli Gennaro Scarlato aveva già giocato precedentemente, prima delle giovanili e in stagioni diverse da professionista. Poi, da calciatore più maturo, è tornato in squadra per poter dare il suo contributo. Diventato capitano proprio durante quella stagione, lasciò però l’azzurro l’anno successivo al termine del prestito dalla Ternana. Attualmente è il tecnico dell’Under 16 del Benevento.

Alberto Savino

Anche lui in gol durante la partita Napoli-Cittadella (segnò la rete del 2-1), Savino aveva militato nel Napoli già nel 2003. Salvo poi, appunto, ritornare anche nella nuova società. Anche per lui una sola stagione, poi il ritiro e una carriera da allenatore che oggi lo vede sulla panchina della Primavera della Turris.

Robson Machado Toledo

Arrivato in prestito dall’Udinese, sembrò partire con il botto con la rete del 3-1 in Napoli-Cittadella (frutto anche di un po’ fortuna). Sarà però la sua unica segnatura nel corso delle 11 presenze azzurre. Attualmente, a 39 anni, continua a giocare a calcio nelle categorie minori. Ora, per esempio, milita nel Pro Cori Calcio.

Francesco Montervino

Una grande storia d’amore quella tra il Napoli e il suo futuro capitano. Arrivato nel precedente mercato invernale, decise di restare (insieme a Cataldo Montesanto) in rosa anche nella società appena creata. Napoli lo ricorda sempre con affetto, poiché si è trattato di uno dei giocatori più accorati della recente storia azzurra. Attualmente svolge il ruolo di Direttore Sportivo al Taranto.

Montervino

Fabio Gatti

Anche lui arrivato dal Perugia, mastino del centrocampo azzurro molto apprezzato per il suo impegno. Ha giocato a Napoli sia nella prima stagione di Serie C che in quella di serie cadetta, senza però mai essere un titolare fisso della squadra. Attualmente svolge il ruolo di dirigente, collaborando nello staff del DS Sean Sogliano.

Nicola Corrent

Una sola stagione a Napoli anche per lui, che arrivò in prestito dal Modena. Centrocampista talentuoso ma molto discontinuo, non riuscì mai davvero a far vedere le sue qualità nella città azzurra. Ora guida il Verona Primavera.

Nicola Mora

Anche per Mora si è trattato di un ritorno a Napoli. Il terzino sinistro aveva già militato in azzurro tra il 1998 e il 2000. Arrivato in prestito dal Bari, giocò una sola stagione nel nuovo Napoli. Ora si è ritirato e lo si vede spesso in tv come opinionista sportivo.

Roberto Sosa

Un altro giocatore che ha legato indissolubilmente il suo nome al Napoli. Dopo tante belle stagioni con l’Udinese, Sosa scende di categoria per giocare con gli azzurri ed è il grande colpo per l’attacco dei partenopei. L’argentino sarà l’ultimo a indossare la maglia numero 10 e segnerà 30 gol nei suoi 4 anni a Napoli. Sosa è rimasto nell’ambito calcistico e ora fa l’allenatore.

Emanuele Berrettoni

Uno dei tanti equivoci di mercato della prima stagione azzurra. Berrettoni era uno dei calciatori più talentuosi, sulla carta, dell’intera rosa del Napoli. Purtroppo per lui infortuni e scelte tecniche lo frenarono e giocò soltanto 13 partite con gli azzurri. Attualmente è club manager del Pordenone.

Karl Corneliusson

Curiosamente è stato (insieme a Corrent) uno dei calciatori a indossare più spesso la maglia numero 10 in quella stagione. Senza lasciare troppo il segno, s’intende. E pensare che, come dichiarato in questa intervista, addirittura inizialmente lo svedese aveva rifiutato il Napoli. Corneliusson è uno dei pochissimi ex giocatori azzurri di quella stagione che ha chiuso direttamente con calcio e ora ha un’attività commerciale in patria.

Massimiliano Varricchio

Teoricamente doveva essere la quarta punta del Napoli di quella stagione ma, partita opo partita, Varricchio si guadagnò complimenti, presenze e gol. Sfortunatamente per lui fu ceduto nel mercato di gennaio per prendere Calaiò, per via dell’esigenza di giocare di più, come dichiarato anche in un’intervista al nostro portale. Ora Varricchio fa, come altri suoi colleghi, l’allenatore.

Varricchio
Varricchio

Ignazio Abate

Arrivato in prestito dal Milan insieme a Pozzi, si ritagliò tantissimo spazio (sin da Napoli-Cittadella, ma da subentrato) e colpì tutti con la sua velocità. Al Napoli giocò da esterno alto a destra. Poi, nel corso della carriera, è finito a fare il terzino. Ha chiuso la sua avventura al Milan, dopo tanti anni di militanza. Ora è pronto per una nuova avventura, anche se attualmente è svincolato.

Gian Piero Ventura

Quello del mister della prima partita del Napoli è stato forse il destino più amaro. Esonerato dagli azzurri a suo dire “senza una logica”, successivamente si è fatto notare per buoni campionati con Bari e Torino. Verrà però sempre ricordato come il C.T. dell’Italia che non si è qualificata ai Mondiali del 2018. Recentemente si è allontanato anche dalla Salernitana dopo non aver centrato i playoff e aspetta di tuffarsi in una nuova avventura.

Claudio Agave

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