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FOCUS – Inizio flop di Pirlolandia, seconda peggior partenza della Juve pluricampione

Pirlo

A Pirlolandia se il clima è sereno come raccontano i protagonisti, non si può dire di certo che splenda il sole. La Juventus di Andrea Pirlo non decolla, non brilla, eppure è stato chiamato dal club per risollevare l’animo dalle delusioni e dai malumori sollevati dall’anno di Maurizio Sarri. La squadra bianconera ha registrato la peggiore partenza in Serie A nel ciclo dei nove anni di Scudetti, fa eccezione solo la stagione 2015-2016, anno che si concluse ancora una volta con la Vecchia Signora vincitrice del campionato.

Parte male la Juve Pirlo, inizio peggiore solo nel campionato 2015/2016

“Stiamo perdendo punti, ma torneremo presto in avanti” ha promesso il tecnico una decina di giorni fa. L’allenatore spera che la storia del secondo anno di Max Allegri possa ripersi, i tifosi lo stesso. Tuttavia la strada non sembra facile, soprattutto in un anno in cui il campionato cammina su un filo sospeso a causa dell’emergenza Covid. Numeri alla mano, la formazione torinese ha vinto solo una partita su quattro (escludendo naturalmente la vittoria a tavolino contro il Napoli, che attende l’esito del ricorso).

Altri precedenti…

Un inizio peggiore la Juventus l’ha registrato nel 2015. Alla prima giornata di Serie A i bianconeri hanno subito un inizio difficile: sconfitta per 0-1 contro l’Udinese. Punti persi anche a Roma, mentre contro il Chievo la squadra di Allegri è riuscita conquistare un punticino fin poi ad arrivare a Genova dove è tornata a casa con il bottino pieno.  Quattro punti in altrettante partite. Persino Sarri lo scorso anno ha fatto meglio di Pirlo, nonostante non siano mancate sin da subito le critiche: 10 punti su 12. Le due stagioni precedenti l’allenatore di Livorno era riuscito a vincerle tutte e quattro prime partite, così come dal 2012/2013 al 2014/2015.

Pirlolandia, brutto inizio del predestinato

È chiaro che è solo l’inizio, la squadra deve amalgamarsi, capire le richieste dell’allenatore, anche se a volte appare difficile comprendere il tipo di calcio che l’ex regista ha in mente. Ci sono ancora tante cose ancora da sistemare come la presenza di Dybala e l’attesissimo rientro di Cristiano Ronaldo, che potrebbe non solo dare nuova linfa alla squadra ma riprendere di nuovo la leadership e trascinare il gruppo. Il “predestinato”, come è stato battezzato a Coverciano dopo la discussione della tesi, fatica un po’ ad esaudire le grandi aspettative tessute sulle tele di Pirlolandia.

D’altronde Pirlo non aveva mai allenato prima, nessuna gavetta, né nelle giovanili né da secondo come Zinedine Zidane al Real Madrid, dunque non è una sorpresa che l’ex Milan abbia bisogno di tempo. La stagione è ancora lunga, la storia della Juve pluricampione insegna che il buongiorno non sempre si vede da mattino, le risorse non mancano ma è innegabile che ci si trova difronte una squadra disorientata e diversa da quella vista negli ultimi anni.

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Serena Grande

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