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Juventus, Marchisio: “Chiesa? Con quelle cifre devi subito dimostrare. Sui ragazzi c’è troppa pressione”

Marchisio

L’ex centrocampista bianconero a Gazzetta fa il punto della situazione in casa Juve che – con qualche difficoltà d’inserimento della linea verde – mentre presenta “Il mio terzo tempo”, un libro, che è un messaggio (anche) per loro: “Mi auguro serva, specialmente ai giovani. Ho cercato di collegare lo sport e la vita di tutti i giorni, nella quale ci troviamo ad affrontare vari problemi culturali, come il razzismo. Mi sono basato molto sulla mia esperienza”.

Juventus, Marchisio: “Chiesa? Con quelle cifre devi subito dimostrare. Sui ragazzi c’è troppa pressione”

E lo fa partendo dall’acquisto di punta del club, Federico Chiesa: “Federico è un talento vero, italiano. Non aiuta il contesto, vale per tutti: c’è troppa pressione, che nasce dal mercato. Non è giusto che uno come lui, che a Firenze lottava per la salvezza, costi 50-60 milioni. Poi arrivi in un club come la Juve e devi subito dimostrare: con cifre diverse, per loro sarebbe più facile. Dovrà trovare il modo di stare in campo: con la Fiorentina girava sui 60-70 metri, qui servirà giocare anche nello stretto. Cambia molto, ma lo aspetto: esploderà”. Poi Marchisio rivolge il suo pensiero all’ex compagno Andrea Pirlo, oggi tecnico del club piemontese: “Chi conosce il mondo bianconero sa che può essere il profilo giusto. Serve pazienza, il club lo sapeva e non bisogna etichettarlo in modo negativo: lui non è il nuovo allenatore della Juve, ma proprio un nuovo allenatore. Ha appena iniziato, ma ha le idee per lasciare il segno. Guida la squadra da battere. E tra le big è l’unica che ha cambiato così nettamente: in una situazione normale, il mister avrebbe avuto molto più tempo per incidere. Quest’anno, per il Covid-19 e la partenza in ritardo della stagione, non è stato possibile. Vero, i problemi visti con il Barcellona non piacciono, tuttavia guardo in prospettiva: il gruppo crescerà, ancor di più quando rientreranno i big che ultimamente sono mancati. Il cambiamento è appena iniziato, proseguirà quando non ci saranno più Buffon e Chiellini. E non dimentico Bonucci: un gigante, ma non è un ragazzino”.

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