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Serie A, Dal Pino: “In caso di lockdown il campionato non si fermerà! ASL? C’è bisogno di una filosofia unica”

Paolo Dal Pino

ULTIME SERIE A – Il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino, ospite de “La politica nel Pallone” di Gr Parlamento, è intervenuto per parlare di alcuni punti importanti di questo periodo all’interno del sistema calcio.

Serie A, Dal Pino: “In caso di lockdown il campionato non si fermerà! ASL? C’è bisogno di una filosofia unica”

“In caso di nuovo lockdown il campionato di Serie A continuerà. Ho scritto al Governo e non ho mai ricevuto una risposta scritta. Lo steso vale per Gravina. Vedo che in Inghilterra il premier Johnson si sta occupando direttamente di alcune tematiche della Premier, lo stesso è successo con la Merkel in Germania. Il calcio non è solo un’industria molto importante ma è anche nel dna dell’Italia. Credo che la banalizzazione del calcio faccia male a tutti, è un elemento importante nella nostra cultura e nella nostra società. Dal Governo mi aspetto soprattutto sensibilità, ci sono 32 milioni di italiani che seguono questo sport con entusiasmo.

Non abbiamo chiesto soldi allo Stato. Abbiamo chiesto di reintrodurre il betting per i prossimi 24 mesi. L’eliminazione del betting ha sottratto alle casse della Serie A valori molto importanti. Noi abbiamo perso circa 600 milioni quest’anno, a causa delle restrizioni, abbiamo chiesto che ci siano delle misure di ristoro, noi paghiamo oltre un miliardo di contributi all’anno, e la nostra richiesta è stata solo differire i termini di pagamento. Evitiamo le banalizzazioni, ci sono 300mila persone che lavorano in questa industria e, in questo momento, sono in grande difficoltà.

Protocollo? Il nostro è il più severo d’Europa. Lo abbiamo sempre rispettato, abbiamo cercato di farlo rispettare in tutti i modi, e dove ci sono stati dei casi, oggetto di segnalazioni o analisi, c’è la Procura Federale che indaga. Abbiamo portato a termine il campionato scorso e iniziato quello di quest’anno in maniera esemplare. Oggi abbiamo deciso, come Lega Serie A, di dare mandato alla Federazione medici sportivi italiani di darci un’autoregolamentazione ancora più severa, e sempre all’interno del protocollo Figc. Oltre questo non posso dire, il protocollo è approvato dal Cts e c’è una circolare del Ministero della Sanità.

Credo che ci debbe essere un raccordo, non possiamo essere noi come Lega che, ogni mercoledì o domenica, dobbiamo sentire i direttori delle ASL che hanno degli approcci differenti. C’è una circolare del Ministero della Sanità che deve essere applicata e ci deve essere da parte di tutti una filosofia unica, rispettare il principio di base che noi abbiamo messo in sicurezza il sistema, compiendo qualcosa di una complessità infinita, dal punto di vista sanitario, di logistica e di attività, che tutte le persone mettono in piedi giorno per giorno per garantire che il calcio sia in piena sicurezza”.

Antonio Del Prete

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