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Bologna, Mihajlovic: “Se trovo chi parla coi giornalisti per un voto in più smette di giocare…”

Mihajlovic

Conferenza incandescente per il tecnico serbo dei felsinei, atteso domani dal difficile test di San Siro in casa dell’Inter. Miha è una furia: nelle ultime ore sono circolate voci di un possibile cambio modulo per il Bologna, con un passaggio al 3-4-1-2 in assenza dell’infortunato Orsolini. L’allenatore spiega la verità: era stato un tranello durante l’allenamento di ieri per smascherare la talpa.

Bologna, Mihajlovic: “Se trovo chi parla coi giornalisti per un voto in più smette di giocare…”

“Ho provato un nuovo modulo ieri solo per capire chi cazzo parla coi giornalisti. L’ho fatto apposta, non cambio nulla. Sto indagando, ma se trovo chi parla coi giornalisti lo attacco al muro, gli faccio smettere di giocare. Quando lo trovo sono cazzi amari, sono veramente incazzato. Ieri eravamo solo noi e oggi era sui giornali. Come tutte le volte, sui giornali esce sempre la formazione, c’è qualcuno che parla. Se qualche giocatore parla per avere un voto o mezzo voto in più, non lo so neanch’io cosa gli faccio. State sicuri che lo trovo chi è.” Mihajlovic dopo la sfuriata torna alla gara di domani contro i nerazzurri e sulla condizione psico-fisica dei suoi: “Stiamo giocando come prima, magari siamo stati più fortunati. Noi abbiamo subito gol a ogni tiro in porta, ma come avevo detto la ruota primo o poi sarebbe girata. Anche il Crotone con Simy poteva fare gol, e anche in quel caso sarebbe stato un tiro in porta e un gol. Altre squadre subiscono molto più di noi e non prendono gol, noi subiamo meno e lo prendiamo sempre. Basta guardare le statistiche che non rispecchiamo mai i risultati. Io cerco di fare un gol in più dell’avversario e voglio giocare per vincere, poi se non lo prendi la partita non la perdi ma se ne fai uno in più la partita la vinci, perciò tra i due scelgo il male minore”. Su Musa e gli altri. “Se Barrow è venuto qua è perché l’ho chiesto io. Gli voglio bene come se fosse un mio figlio e cerco sempre di spronarlo. Gli manca un po’ di fame, un po’ di cattiveria. Se lui migliora, migliora tutta la squadra. Lui è un giocatore di qualità, è normale che mi arrabbio visto che mi può risolvere le partite. Mi arrabbio con uno che fa la differenza, non con uno che non può farla. Ci parlo sempre, lui è un po’ condizionato dal problema alla mano, speriamo tolga presto la fasciatura. Deve essere più tosto, non deve perdere i contrasti. Mi stanno sulle palle i giocatori mosci, non li posso vedere, quando lo vedo là che non ha voglia neanche di morire. Se continua così va fuori, io ho pazienza e c’è un limite per tutto. Così fa la differenza, ma per gli altri. E lo sa anche lui. Deve farmi vedere di essere più cazzuto. Se fa questo miglioriamo tutti e siamo più forti. Vignato è un ragazzo giovane e bravo. Con la palla deve pensare da brasiliano, senza palla da italiano. Quando entra a gara in corso può fare la differenza. È giovane e ha grandi margini di miglioramento. Sansone deve stare più sereno, più tranquillo. Ha voglia di spaccare il mondo poi fa confusione. Non deve dimostrare niente, deve essere più lucido, deve giocare semplice. Medel è tornato, non è ancora al 100% però può fare il difensore e il centrocampista. Lui in Cile ha giocato da difensore centrale e anche da noi ha fatto qualche partita. Vedendo Medel con Lukaku non è proprio il massimo, è meglio tenerlo più avanti”.

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