Il Coronavirus ha fatto riscoprire l’importanza degli eroi della porta accanto, dei medici, dei virtuosi, di chi si sacrifica nel silenzio e lontano dalle luci dei flash di un palcoscenico. E che “all’autorità civile bisogna obbedire”. Lo ha ricordato Papa Francesco all’Angelus per la Festa dell’Immacolata. Il Pontefice ha sottolineato, dopo la recita della preghiera mariana, di essere andato nelle prime ore di oggi a rendere omaggio in Piazza di Spagna alla statua della Madonna. Una tradizione che però è stata rispettata solo dopo aver cancellato l’usuale cerimoniale, che prevede la visita nel pomeriggio alla presenza della folla. La formula eccezionale è’ stata seguita “per evitare il rischio di assembramenti”, ha proseguito, “come disposto dalla autorità civile, alla quale dobbiamo obbedire”. Questo non impedisce di “offrire alla Madonna i fiori che più gradisce: la preghiera, la penitenza e l’apertura alla Grazia”.
Coronavirus, il Papa: “La pandemia ci ha fatto comprendere l’importanza delle persone comuni e che seminano speranza”
Pertanto Papa indice l’Anno di San Giuseppe ed assicura l’indulgenza plenaria a chi prenderà parte alle sue manifestazioni secondo le regole previste dalla Chiesa. Con la Lettera apostolica “Patris corde – Con cuore di Padre”, Francesco ricorda oggi il 150esimo anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale Patrono della Chiesa universale. Per l’occasione, da oggi all’8 dicembre 2021 si terrà uno speciale anno di celebrazioni. Sullo sfondo della Lettera apostolica, c’è la pandemia da Covid-19 che – scrive Francesco – ci ha fatto comprendere l’importanza delle persone comuni, quelle che, lontane dalla ribalta, esercitano ogni giorno pazienza e infondono speranza, seminando corresponsabilità. Proprio come San Giuseppe, “l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta”. Eppure, il suo è “un protagonismo senza pari nella storia della salvezza”.
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