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Atalanta, Gasperini: “Out Ilicic e Pasalic. La Champions occupa tante energie, l’asticella non devo alzarla solo io”

Gasperini

“Non è che prima non pensavamo al campionato, è che la Champions occupa tante energie. La qualificazione era un traguardo immediato, per quello c’è stata un’attenzione maggiore nelle partite europee, ma abbiamo sempre cercato di dare il meglio in tutte le gare. Ora abbiamo la testa al campionato fino a fine febbraio”. Gasperini presenta la sfida interna prevista domani contro Prandelli e la sua Fiorentina.

Atalanta, Gasperini: “Out Ilicic e Pasalic. La Champions occupa tante energie, l’asticella non devo alzarla solo io”

“La Fiorentina? Un’ottima squadra. È una squadra di assoluto valore, si è visto ad esempio a Milano contro il Milan. Il tutto fa parte della difficoltà del nostro campionato, il blasone conta poco visto che ci sono partite difficoltose. Sotto questo aspetto ci prepareremo per affrontarla al meglio. Ogni gara è un rischio”. Sugli indisponibili. “Pasalic non sta bene, anche se è rientrato oggi. Miranchuk non è ancora disponibile, speriamo domani o da lunedì. Ilicic non si è allenato perché aveva mal di gola, per domani non ci sarà. Caldara si sta riprendendo abbastanza bene, ci vorranno altri venti giorni. Ruggeri ha qualche fastidio, difficile convocarlo”Tutte e quattro le squadre giocheranno lo stesso numero di partite. Io cercherò sempre di mettere la squadra migliore, sto pensando alla partita di domani non a quella con la Juventus. Pessina era infortunato, ad esempio, poi si è conquistato il posto sul campo. Hanno giocato tutti i componenti della rosa, tutti hanno avuto delle occasioni. Poi le opportunità te le conquisti con le prestazioni, non distinguo nemmeno chi entra dall’inizio o a partita in corso. Non ci sono riserve o titolari Muriel ad esempio ha fatto 18 gol, di cui 13-14 dalla panchina. Ci sono giocatori che hanno questa capacità, con un’immediatezza o un’esplosività diversa. So che il giocatore preferisce scendere in campo subito. Lui è sempre stato sereno, i primi anni è stato così anche Ilicic. Ora se fai un cambio sia quasi una provocazione, io vorrei togliere quel tipo di mentalità lì. Non è facile, ma per me è un giocatore che vale il meglio per la nostra squadra. Va bene sempre, ha un arco di tempo – che non sono i 90′ – per esprimere il suo potenziale.” Sugli obiettivi. “Sì, bisogna alzare l’asticella, ma lo ritengo normale con questi risultati. Se poi pareggi con lo Spezia c’è un eccesso di critica, poi non c’è pubblico. Si legge quello che si scrive o i vocali su Whatsapp – che per fortuna io non sento -, fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Quando io parlo di asticella non parlo di risultati, ma della ricerca di cambiamenti o di poter giocare in modo diversi. Questo è quello che dobbiamo cercare di raggiungere. Quando un giocatore pensa di aver raggiunto il massimo non puoi ottenere nulla di più, questo poi diventa un limite: ma l’asticella è questa non è il risultato finale La partita con l’Ajax era un traguardo, lo sapevamo. Due anni fa andavamo a Reggio Emilia con tantissimi tifosi, ero abbastanza sereno di essere anche in Europa League. Credo che per l’Atalanta sia fondamentale andare in Europa, per la crescita di tutti, dell’ambiente e della società, ma anche della squadra. Tutto questo deve servire per poter dare una spinta. L’asticella bisogna alzarla in tanti, anche perché se la tiro solo io la corda poi si spezza”. Un ricordo di Pablito. “Paolo Rossi è una parte della nostra gioventù che se ne è andata. Io personalmente ho conosciuto Rossi a 12 anni, in un torneo a Firenze. Noi giocavamo sotto età, fece un torneo fantastico”.

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