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Coronavirus, l’immunologo Abrignani: “Vaccini in sicurezza anche per soggetti allergici”

Vaccini

“Non so come mai si sia scelto di vaccinare proprio nel primo gruppo due operatori sanitari di 40 anni fortemente allergici, tanto che andavano in giro con l’adrenalina per mitigare un eventuale choc anafilattico. Da quello che si legge, queste due persone hanno avuto una reazione allergica leggera e non hanno mai rischiato la vita”, spiega al portale della rosea Gazzetta Active il professor Sergio Abrignani, immunologo dell’Università degli Studi di Milano.

Coronavirus, l’immunologo Abrignani: “Vaccini in sicurezza anche per soggetti allergici”

Le reazioni allergiche di due tra i primi vaccinati britannici hanno rinfocolato i dubbi di alcuni sulla sicurezza del vaccino anti-Covid. Ma l’immunologo Sergio Abrignani rassicura: “Gli allergici si possono vaccinare come con qualsiasi altro vaccino. Solo le persone fortemente allergiche – e con questo intendo persone che hanno avuto choc anafilattici – andrebbero vaccinata in ambiente ospedaliero”. Gli esentati al momento sono “gli immunocompromessi, quali i pazienti oncologici in chemioterapia, perché si sa che rispondono male. Le donne in gravidanza e i bambini sono per ora esclusi dal momento che ancora non esistono studi clinici su questi due gruppi. Ovviamente servirà tempo per fare studi su bambini e donne incinte, ma sicuramente poi saranno vaccinati anche questi gruppi. Normalmente si impiegano diversi anni per sviluppare un vaccino proprio perché si studiano tutte le categorie. In questo caso c’era e c’è una fretta giustificata: stiamo arrivando, solo in Italia, a 70mila morti. Probabilmente a marzo, ad un anno, sfioreremo i centomila morti. Un numero che deve farci riflettere sull’enormità della tragedia che stiamo vivendo: lo stesso numero di italiani morti ogni anno durante la seconda guerra mondiale”. Sui vaccini statunitensi Pfizer e Moderna. “Non è sicuro che proteggano anche dall’infezione. Per la fretta che abbiamo avuto, dal momento che era importante prima di tutto bloccare la malattia, non è stato possibile scoprire se il vaccino blocchi anche l’infezione”.

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