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Casertana, il presidente D’Agostino: “Voglio lasciare il calcio. Falsano il campionato e Ghirelli se ne lava le mani”

Così il presidente della Casertana Giuseppe D’Agostino, intervenuto a Radio Punto Nuovo, sul caos Coronavirus che ha investito la sua squadra.

Casertana, il presidente D’Agostino: “Voglio lasciare il calcio. Falsano il campionato e Ghirelli se ne lava le mani”

“Ghirelli se n’è lavato le mani del nostro caso. Esiste un protocollo e non ci piove. Da una settimana mi interfaccio con la Lega: se l’Asl non dichiara cluster, ci hanno detto, la Casertana deve giocare. Il Palermo ha giocato in 11, noi in 9. A Castellammare si gioca, ad oggi: e giocheremo in 8. Se retrocediamo per questi punti persi? Non possiamo appellarci a nulla, io in qualità di Presidente non giocherei mai. Anche la Juve Stabia vuole giocare, continuandosi ad appellare al protocollo. Voglio abbandonare il calcio, non la Casertana. La Juve Stabia non ha teso la mano alla Casertana, vogliono giocare se la Lega non sposta. A noi ci fanno sempre i complimenti per l’ospitalità. 4 anni la Juve Stabia mi chiese il campo, hanno giocato 6 partite qui senza prendere un euro. Questo significa esser sempre pronti a dare una mano: ora, mi sono trovato da solo, contro tutti i valori dello sport. Falsano il campionato per 3 punti schifosi: tenetevi i soldi”, tuona il patron campano. A Radio Punto Nuovo è intervenuto anche Carlo Marino, sindaco di Caserta, rivelando come ci sia stato un sollecito alla Asl: “Sappiamo tutti che deve intervenire, ma l’Asl è assente. Abbiamo sollecitato l’intervento formalmente ed informalmente per la tutela del diritto alla salute. Ho sentito parlare di protocolli: manca buon senso che va oltre le procedure. Quando abbiamo contattato il dipartimento di prevenzione della Asl ci hanno detto che non c’è ancora il cluster. Siamo contrari alla posizione della Asl di Caserta. Anche ieri ho sollecitato la Asl: è inutile fare i Dcpm nazionali, se nel momento in cui bisogna attivarsi, come dovrebbe la Asl, non ci si attiva”. Non solo, Marino ne ha anche per la Lega Pro: “Inoltre, la Lega non si è attivata, aldilà dei protocolli. Ci sono corresponsabilità del dipartimento di prevenzione della Asl e della Lega. Stiamo facendo un lavoro per bloccare le catene dei contatti: se non la fermiamo quando abbiamo 15 positivi e tre ragazzi sotto tampone e due risultati positivi scesi in campo, allora siamo d fronte ad una situazione imbarazzante”.

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