L’accoglimento del ricorso del Napoli è stata la grande notizia di ieri. La decisione del Collegio di garanzia del Coni era attesissima non solo in casa Napoli, non solo tra le fila bianconere che temevano un “ripensamento”. Quello che era diventato un vero e proprio caso, Juventus-Napoli, ha destato la curiosità e l’interesse soprattutto di tutto il calcio italiano. La Gazzetta dello Sport si sofferma però su due perni attorno ai quali i legali azzurri hanno fatto ruotare l’intera tesi difensiva.
GdS – I due perni della tesi difensiva del Napoli
“I legali del Napoli, Mattia Grassani ed Enrico Lubrano, costruiscono il ricorso, preceduto da un’abbondante memoria, su due filoni. Punto primo: non c’è una fase uno e una fase due nella vicenda, una Asl buona che aveva dato il permesso e una cattiva che lo negò fuori tempo massimo. Punto secondo: l’assenza di movente. Il Napoli non avrebbe avuto motivi per non giocare”.
Emiliana Gervetti
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