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Alimentazione, digiuno prima o dopo i pranzi di Natale? La dietista: “Ecco perché va evitato”

La dottoressa Emanuela Russo, dietista INCO (Istituto Nazionale per la Cura dell’Obesità) dell’IRCCS Policlinico San Donato e del Marathon Center del Palazzo della Salute di Milano, a Gazzetta Active, dichiara che “spesso le persone pensano che, visto che arrivano Natale e Capodanno, possono fare un digiuno casalingo e così concedersi le calorie risparmiate concentrandole tutte in questi pasti. Ma non funziona così, per due motivi: uno ormonale e uno legato al senso di sazietà. Digiunando, infatti, si arriva al pasto con maggiore fame e con più difficoltà a trattenersi e a fare scelte oculate. Si mangia di più e senza criterio. E così il digiuno ha una sorta di effetto boomerang. Inoltre a livello ormonale il corpo si regola di conseguenza dopo un digiuno: capisce che può andare incontro ad un periodo di ristrettezze e quindi consuma meno quello che mangia, innescando un circolo vizioso”.

Alimentazione, digiuno prima o dopo i pranzi di Natale? La dietista: “Ecco perché va evitato”

E aggiunge: “Sicuramente è importante fare una sorta di piano preventivo di quello che si intende mangiare ai pasti delle feste. Per esempio, se una persona già abitualmente mangia il pane può decidere di evitarlo e concedersi il primo, che è già una fonte di carboidrati. In generale suggerisco di limitare gli alimenti che consumiamo abitualmente per potersi permettere più serenamente i cibi caratteristici delle feste”. I consigli dell’esperta. Assodato che il digiuno è del tutto controproducente, possiamo concentrarci sulla sazietà con un ridotto apporto calorico, privilegiando verdure e proteine magre come carni bianche, pesce o uova. Inoltre ricordiamoci di idratarci bene, anche con bevande calde come tisane o infusi, che favoriscono la sazietà senza calorie e tamponano le possibili carenze di questi pasti. Nei pranzi delle feste, infatti, spesso si tende a bere vino o bibite, dimenticandosi l’acqua. E così anche questo comportamento aumenta il rischio di ritenzione idrica, già elevato per l’alta presenza di sodio di molti cibi. E poi non pesiamoci, perché spesso quel chilo accumulato non è grasso ma ritenzione idrica. Per aumentare di un chilo di grasso sono necessarie settemila calorie in più rispetto al nostro dispendio energetico: è davvero difficile assumerle in un paio di pasti delle feste. Piuttosto che digiunare, se comunque ci sentiamo pieni facciamo una camminata o una corsetta in più. E attenzione agli avanzi: gli sgarri devono restare tali solo per i pranzi canonici”, conclude la dottoressa Russo.

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