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Milan, Ibrahimovic: “Ogni volta devo dimostrare chi sono. Resto? Mi sento a casa, ma si vedrà…”

Ibrahimovic
during the Serie A match between AC Milan and Cagliari Calcio at Stadio Giuseppe Meazza on August 1, 2020 in Milan, Italy.

Costretto ai box per un problema al soleo, la sua carica emotiva comunque continua ad aiutare il suo team anche senza essere in campo con i compagni.

Milan, Ibrahimovic: “Ogni volta devo dimostrare chi sono. Resto? Mi sento a casa, ma si vedrà…”

Intervistato da 7, settimanale del Corriere della Sera condotto da Beppe Severgnini, il campione scandinavo ha detto: “Sono sempre quel ragazzo nato lassù che ha portato la sua borsa in giro per il mondo e ha fatto una grande avventura. Nel campo da calcio siamo tutti uguali, in ogni angolo del mondo. Nessuno ti chiede che opinioni hai, quanti soldi hai in tasca. Sai giocare? Vai avanti, non è che ti possono raccomandare”. Detto così sembra un posto perfetto. “Come idea sì, tra ragazzini sì. Un campo, due porte e vediamo chi segna di più, senza differenze sociali, culturali o geografiche”. Zlatan è contento come una volta? “Devi, devi, devi esserlo. Siamo felici e dobbiamo rendere felici le persone”. Sugli stadi vuoti. “Soffriamo molto, noi dobbiamo portare un messaggio positivo e di fiducia”. Gli obiettivi del Milan. “Intanto dobbiamo ripartire bene nel 2021. Poi andare avanti una gara alla volta, come fosse allo stesso tempo la prima e l’ultima della vita. Dobbiamo avere fame tutti i giorni, sempre, in ogni momento. Qualsiasi cosa fatta fino ad oggi non importa, ogni volta devo dimostrare chi sono. La squadra deve avere il coraggio di sognare. E io dico che può e vuole fare ancora di più. Futuro? Mi cercano in tanti, anche la BBC mi chiederà fino a quando andrò avanti. Continuerò finché riuscirò a fare quello che sto facendo ora”. Il suo impatto con il Covid. “Ne ero quasi incuriosito, ha colpito tutto il mondo: è una grande tragedia. Un mal di testa non forte ma fastidioso e poi ho perso il gusto. Stavo tutto il giorno in casa, incazzato, non potevo uscire. Non mi potevo allenare bene”. La famiglia, il ritorno in Svezia in futuro. “Mi mancano tantissimo, sono allo stremo. Vorrei stare con loro. Ho provato a tornare, ma Pioli mi ha risposto che a casa ho due figli ma che anche Milanello è casa e che qui ho venticinque ragazzi che hanno bisogno di me. Il Milan? Sto benissimo, mi sento a casa. Ci sto volentieri. Sono giornate piacevoli, qui funziona tutto. Se chiuderò qua? Dico che sto bene ma si vedrà. La vita va avanti e non si sa mai. Non ho questo ego così gigantesco da dire che deciderò soltanto io: la mia famiglia è più importante di tutto. La Champions? A chi non piacerebbe… se posso restare, lo faccio”.

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