Damiano Tommasi, ex calciatore ed ex presidente dell’Aic, è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb, affrontando anche l’argomento che tanto ha fatto discutere ed è giunto fino al Collegio di Garanzia del CONI: la gara di campionato che si doveva giocare, poi non si è giocata e infine si giocherà, Juve-Napoli.
Serie A, Tommasi: “Ora comincia un nuovo campionato. Juventus favorita, sulla gara col Napoli…”
“Cosa salvare di questo 2020? Un momento che ci ha riportati con i piedi per terra. La pandemia ci ha fatto rivalutare tante cose, gli affetti, le persone a noi vicine. Sono cose che avevamo trascurato”. Sembra tornato anche il calcio con i piedi per terra? “Non mi sembra. C’è un problema economico ma le prospettive del calcio sono comunque quelle di un mondo che avrà sempre di più da dividere. Il simbolo della pandemia è stata la partita del cuore senza tifosi. Lo sport fa a meno dei tifosi ora, ovvio però che non può farne a meno in futuro. Ma ora è un problema”. Crisi del calcio: cosa potrebbe fare un calciatore oggi? “Scendere in campo, nonostante tutto, come è successo finora. La stesura del contratto avviene negli uffici delle società e non nelle case dei calciatori. Chi fa i contratti non è il calciatore, che non ha il coltello dalla parte del manico. Di sicuro è mancata la lungimiranza sull’investire nelle strutture, negli investimenti sugli stadi o sui centri sportivi. I calciatori hanno sempre mostrato la loro professionalità, perché è nel loro interesse che tutto sia in attivo”. Forbice tra Serie A e campionati minori destinato ad aumentare? “Se vediamo le risorse delle squadre, sono molte più di qualche anno fa. Il grande tema, non solo a livello nazionale ma anche europeo, è quello della redistribuzione verso le categorie inferiori. Chi viene promosso non può essere troppo indietro rispetto alle altre o spendere tanto per mantenersi”. Ha ancora senso avere la Serie C professionistica? “Negli anni si è assestata la situazione, ma se le risorse che arrivano dall’altro diminuiscono, sarà un problema”. Su Juve-Napoli. “Difficile discutere una sentenza non avendo gli elementi. Il virus condiziona tutti, è difficile anche mettersi nei panni di chi deve pensare alla salute pubblica. Sempre meglio che le partite si giochino, ma ci sono casi particolari in cui si deve intervenire”. Chi è il favorito per il campionato?
“Sarà una stagione atipica. Ho il sentore che da oggi inizi un nuovo campionato. Il calendario fitto e le coppe che entreranno nel vivo condizioneranno il rendimento delle squadre e cambierà il volto del campionato. Ad oggi solo una squadra può perderlo ed è la Juve, che ha dimostrato in questi anni quello che serve, ossia quell’equilibrio mentale fondamentale per arrivare fino in fondo”.
Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti sempre aggiornato con www.gonfialarete.com