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Scuola, Azzolina: “Quando le Regioni decideranno si potrà riaprire. Gli studenti hanno ragione, alla Dad ci credo, ma ora basta”

“Decideranno le Regioni quando aprire, è tutto pronto per la riapertura delle scuole”. Sulla didattica a distanza: “Non può essere fatta troppo a lungo, studenti hanno ragione a chiedere di tornare”. Poi annuncia che nel Recovery ci saranno 27 miliardi per la scuola. Sui vaccini dice: “professori e personale Ata sono categoria prioritaria”.

Scuola, Azzolina: “Quando le Regioni decideranno si potrà riaprire. Gli studenti hanno ragione, alla Dad ci credo, ma ora basta”

“Gli studenti hanno ragione a chiedere di voler tornare in classe, sanno che cosa è la scuola”. Il ministro ha spiegato che “il problema non è il trasporto ma sanitario. Si va a colpire la scuola superiore che è chiusa da novembre, che non può essere causa dell’aumento dei contagi. Ma io non posso pensare di vedere i ragazzi al pomeriggio al centro commerciale, i ragazzi non sono a casa tutto il giorno, escono, hanno bisogno di socialità; abbiamo fatto con loro black out socialità e la cercano fuori dalla scuola. Così non si controlla la curva sanitaria. I ragazzi hanno ragione: abbiamo acceso i pc ma spento gli animi. Tutti dobbiamo ricordare che l’Italia deve pensare alle giovani generazioni, non essere un Paese che si occupa solo delle generazioni più anziane”. E aggiunge: “La didattica a distanza è una misura che ho voluto e in cui credo ma che non può essere portata troppo alle lunghe, rischia di creare diseguaglianze, colpisce i ragazzi più deboli perché la scuola non è solo luogo di apprendimento è vita, socialità, cura dell’affettività, anche rispetto a situazioni familiari difficili. I ragazzi hanno ragione a dire che vogliono tornare a scuola. Non credo si possa pensare di recuperare d’estate: bisogna recuperare oggi”. Su Recovery e vaccino: “Sulla scuola abbiamo messo 7 miliardi, nel Recovery sulla scuola ci sono oltre 27 miliardi considerando tutti i fondi europei. Con questa cifra si può mettere a punto un piano a 360 gradi per risollevare l’istruzione che è stata negli anni maltrattata, messa in uno sgabuzzino e che va finalmente risollevata. I docenti sono stati considerati categoria prioritaria ma dopo i sanitari e gli anziani. È vero, la scuola è un servizio pubblico essenziale, anche il personale Ata va vaccinato il prima possibile. L’Italia sta vaccinando in modo celere, prima ci vacciniamo tutti e meglio sarà; spero si faccia prestissimo con i sanitari e i nostri nonni per arrivare poi alla scuola, partendo dai docenti fragili e da chi ha una età più avanzata per arrivare ai più giovani”.

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