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Il Papa e l’invito ai giornalisti: “Consumare le suole delle scarpe, questo è l’imperativo per comunicare”

Nel suo messaggio per la Giornata che si celebra il 16 maggio, Francesco esorta ad andare “dove nessuno va”. Tutti gli strumenti comunicativi sono importanti, ma nessuno sostituisce l’incontro personale. Il pontefice evidenzia come la crisi dell’editoria rischi “di portare a un’informazione costruita davanti al computer, ai terminali delle agenzie, sulle reti sociali” ed esorta gli operatori dei media a “consumare le suole delle scarpe”.

Il Papa e l’invito ai giornalisti: “Consumare le suole delle scarpe, questo è l’imperativo per comunicare”

La chiamata a “venire e vedere” è anche “il metodo di ogni autentica comunicazione umana”. È questo il cuore del Messaggio di Papa Francesco per la 55.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali sul tema “Vieni e vedi (Gv 1,46). Comunicare incontrando le persone dove e come sono”, reso noto ieri, alla viglia della memoria di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti (che si festeggia in questa domenica). La Giornata cade a maggio 2021 ed è stata celebrata per la prima volta nel 1967. Porta dunque la firma di Paolo VI il primo testo di un Pontefice per tale occasione. L’appuntamento annuale di preghiera e di impegno per le comunicazioni sociali era stato introdotto nella Chiesa dal Concilio Vaticano II, con il decreto Inter mirifica. “Non si comunica, infatti, solo con le parole, ma con gli occhi, con il tono della voce, con i gesti”, sostiene Francesco facendo riferimento al grande peso che la comunicazione non verbale ha nell’esperienza che facciamo della realtà. La grande attrattiva che esercitava Gesù era dovuta alla verità della sua predicazione, ma l’efficacia era inseparabile dal suo sguardo, dagli atteggiamenti e “persino – rimarca – dai suoi silenzi”. In Lui – il Logos incarnato – la Parola si è fatta “Volto”. E poi: “Apri con stupore gli occhi a ciò che vedrai, e lascia le tue mani riempirsi della freschezza della linfa, in modo che gli altri, quando ti leggeranno, toccheranno con mano il miracolo palpitante della vita”, consigliava ai suoi colleghi giornalisti il Beato Manuel Lozano Garrido, vissuto nel ‘900 e beatificato nel 2010. Nei primi secoli del cristianesimo lo stesso sant’Agostino ricordava che “nelle nostre mani ci sono i libri, nei nostri occhi i fatti”, esortando a riscontrare nella realtà il verificarsi delle profezie presenti nelle Sacre Scritture. “In ogni ambito della vita pubblica, nel commercio come nella politica”, “quanta eloquenza vuota abbonda anche nel nostro tempo”, è la considerazione del Papa, che si richiama anche alle sferzanti parole del grande drammaturgo inglese William Shakespeare, ne Il mercante di Venezia, sul parlar all’infinito e senza dir nulla. Parole, assicura Francesco, che “valgono anche per noi comunicatori cristiani”.

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