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Roma, Petrachi vince la causa: il licenziamento fu illegittimo. L’ex diesse: “Giustizia è stata fatta”

Petrachi

Il tribunale della capitale ha dichiarato “illegittimo” il licenziamento da parte del club giallorosso di Gianluca Petrachi. Il giudice Mormile ha accolto integralmente la richiesta degli avvocati, Sara Agostini, Paolo Rodella e Filippo Aiello, e condannato la Roma a pagare tutte le retribuzioni che gli sarebbero spettate all’ex ds fino alla fine del contratto, più 100mila euro di risarcimento per danno d’immagine e le spese legali.

Roma, Petrachi vince la causa: il licenziamento fu illegittimo. L’ex diesse: “Giustizia è stata fatta”

In sintesi, il club giallorosso è stato condannato a versare a Petrachi un totale di circa 5 milioni e 100mila euro. La Roma aveva provveduto a licenziare l’ex ds per giusta causa contestandogli una serie di condotte legate alla gestione dell’area sportiva anche durante il lockdown e alcune dichiarazioni pubbliche molto critiche contro l’operato della società con toni ritenuti offensivi nei riguardi del presidente Pallotta. Soprattutto un sms, che il quotidiano Il Tempo ha rivelato: “Buonasera Presidente, mi dispiace constatare che lei è un piccolo uomo… Ho sperato tanto di poterla rappresentare qui a Roma per poterle far fare bella figura e non farle rubare i soldi come hanno fatto in tanti. Evidentemente non mi sono fatto capire ed apprezzare abbastanza. Ora le conviene mandarmi via perché dopo quello che ha voluto fare in maniera vile non potrò più esserle d’aiuto”. Per Pallotta e la società capitolina questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e nel luglio scorso è arrivato il licenziamento. Intanto il commento a caldo dell’ex direttore sportivo: “Giustizia è stata fata, ma resta il rammarico per come è andata a finire, per tutti i momenti brutti che sto vivendo, l’idea di essere stato allontanato mi ha fatto star male. Ero convinto di poter fare bene, nella Roma ci sarei voluto rimanere e ci tenevo tanto, ma resta il fatto che mi sono ripreso quello che mi era stato tolto. La Roma è una squadra competitiva, credo che il tempo sia stato galantuomo. Gli acquisti fatti testimoniano la bontà del mio operato, ma il lavoro è stato mortificato, ero e sono convinto che si sarebbero potute fare grandi cose, questo rammarico resta. In sole due sessioni di mercato era stata costruita una squadra di prospettiva. Mi è stata affibbiata un’etichetta che il tempo ha cancellato. Non ho mai avuto il piacere e l’onore di essere chiamato dalla nuova proprietà, me ne sono fatto una ragione. Hanno scelto una strada che non era quella del dialogo, per capire quello che era accaduto”.

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