“Come ormai prevedibile, siamo in zona rossa”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante la sua consueta diretta Facebook del venerdì.
Coronavirus Campania, De Luca: “Questo livello di contagio non si può reggere. Ormai siamo in zona rossa”
Registriamo sui 2.500 nuovi positivi al giorno. Dovremmo fare il tracciamento dei contatti per almeno 25.000 persone, che è impossibile. Siamo arrivati dove era prevedibile che arrivassimo. La capacità di contagio che hanno le varianti è aggressiva, e con una caratteristica: tocca la popolazione più giovane. E poi ci sono i comportamenti scorretti, col rilassamento generale, e le spiagge gremite come a Ferragosto. In tanti quartieri abbiamo registrato l’assoluta mancanza di controllo, come in tutta Italia. Da settimane il Paese è abbandonato a se stesso. Alcuni sindaci di grandi città che non hanno fatto niente, anzi incentivavano le aperture serali. Ormai siamo in zona rossa, perché questo livello di contagio non si può reggere. In Ospedale si riversa ormai di tutto, in particolare al Cardarelli”. Intanto, De Luca ha richiamato al vertice sui vaccini la necessità di “riequilibrare entro fine marzo la fornitura di dosi in base alla popolazione residente – la Campania ha quasi sei milioni di abitanti -, secondo quanto riferito da fonti che assistono all’incontro”. Il massimo rappresentante della Regione Campania ha ricordato “un accordo in tal senso siglato dalla Conferenza delle Regioni nei mesi scorsi. Cerchiamo di cercare forniture aggiuntive di vaccini sul piano internazionale. Ad oggi sono state consegnate 534.000 dosi di vaccino. Al Lazio che ha la stessa popolazione sono state consegnate 100.000 dosi in più. Alla Lombardia più del doppio della Campania. Entro aprile dobbiamo avere la proporzione di vaccini adeguata alla popolazione della Campania. La somministrazione avverrà quando ci sarà l’autorizzazione delle autorità sanitarie. Ma ci stiamo muovendo anche sulla produzione del vaccino in Campania, ci sono aziende che possono attrezzarsi con le tecnologie necessarie per l’infialamento e la distribuzione. Un’operazione che durerebbe non meno di 4 mesi. Stiamo prevedendo di investire decine di milioni di euro su una riconversione industriale per la produzione in Campania del vaccino. Stiamo cercando di fare dei tamponi di massa e sequenziamento per capire quali e quante mutazioni ci sono. La situazione è molto pesante. Siamo ormai di fronte ad una terza ondata e la campagna di vaccinazione è pienamente in corso. Nel giro di una settimana completeremo tutto il personale scolastico. In Lombardia la cominciano l’8 marzo, noi il 10 marzo l’avremo finita”. Sulla scuola, il presidente ha aggiunto: “I bambini asintomatici hanno capacità di contagiare i familiari. La scuola è un luogo particolarmente esposto. Il governo sta considerando una decisione gravissima: di spostare la data delle elezioni amministrative locali, anche di grandi città, al 4 ottobre. Il che significa che ancora una volta quelli che dovrebbero essere mesi solo alla scuola vedranno una totale distrazione delle istituzioni. Una cosa di una gravità unica già fatta a settembre dello scorso anno, quando dovemmo rinviare l’apertura di 15 giorni per le regionali. Stanno pensando di fare la stessa cosa. Ma siamo l’Italia e le cose ragionevoli non si fanno. Quando chiudiamo per ragioni sanitarie non manca mai chi va a fare il ricorso al Tar, mi aspetterei che per una decisione del genere ci fosse una rivolta. Nessun ricorso, nessuna critica. Un atto di calpestamento delle esigenze del mondo della scuola”.
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