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Atalanta, Percassi: “La Coppa Italia la sogno sin da bambino. E la nostra gente merita questo regalo”

Per il presidente orobico, Antonio Percassi, alla sua terza finale di Coppa Italia: contro la Juventus, e con tutto il rispetto per Torino e Lazio, c’è un brivido in più. C’è un sogno di un bambino…

Atalanta, Percassi: “La Coppa Italia la sogno sin da bambino. E la nostra gente merita questo regalo”

“Nel 1963 avevo 10 anni, ero a Clusone: non c’era la tv, la ascoltai per radio con i miei fratelli e mio papà, tutti pazzi per l’Atalanta. Fu la gioia pura di un bambino. Di due anni fa preferisco ricordare i quasi venticinquemila tifosi nerazzurri all’Olimpico, un’invasione meravigliosa. Peccato per il resto: sappiamo com’è andata (l’unica vittoria degli orobici, 3-1 in finale contro il Torino, ndr). Un trofeo è un premio soprattutto per i tifosi, tanto più dopo un anno in cui è stato impossibile soddisfarli anche con la loro completa presenza: poterlo alzare ha un valore simbolico, soprattutto per una squadra “provinciale” come siamo noi. Ma già il tornare in finale dopo due anni, e contro la Juve, ha un significato preciso: vuol dire che stiamo lavorando bene. Vicini alla Juve grazie a questa finale? Io non la vedo come occasione per avvicinarci a loro, ma come segnale di un miglioramento della nostra società, anno dopo anno, nei confronti di tutto il sistema. Grazie a risultati importanti”. Sull’Atalanta del futuro. Cercheremo di potenziare la squadra, anche se visto il livello e il rendimento di quelle che chiamiamo riserve dovremmo chiedere di giocare in diciotto, non in undici. E comunque, per risponderle, sì: stiamo pensando come e dove cercare di migliorare ancora”, ha concluso il patron Percassi.

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