Home » AZZURRO SBIADITO – Edu Vargas, il concorso senza vincitore e la cazzimma cilena
Napoli Napoli OF News

AZZURRO SBIADITO – Edu Vargas, il concorso senza vincitore e la cazzimma cilena

SSC Napoli
AZZURRO SBIADITO - Edu Vargas, il concorso senza vincitore e la cazzimma cilena. Ecco la nuova puntata della nostra rubrica

Azzurro Sbiadito è la rubrica nella quale si raccontano le carriere di calciatori che nel Napoli non solo non hanno lasciato un segno positivo ma che, anzi, vengono ricordati soprattutto per prestazioni negative o incolori. Potenziali campioni che invece si sono rivelati degli acquisti infelici.

Quando Edu Vargas approda a Napoli, tanti tra tifosi e addetti ai lavori sono convinti che la squadra azzurra abbia messo a segno un colpo da novanta. Secondo solo all’astro nascente Neymar nella classifica del Pallone d’Oro sudamericano, foriero di gol e di gioie per i suoi ex tifosi. il cileno sembrava l’attaccante perfetto per sostituire l’ormai quasi certo partente Lavezzi (che infatti, a fine stagione, scelse di giocare in Francia, al PSG). Molti non lo ricordano ma all’attaccante è anche legato un curioso concorso promosso sui social dagli azzurri. Un concorso che, però, non ebbe mai un vincitore.

LEGGI ANCHE – Azzurro Sbiadito, episodio 24: Emanuele Belardi

Azzurro Sbiadito, episodio 25: Edu Vargas

Eduardo Jesús Vargas Rojas è nato nel 1989 e sembra destinato al calcio e al gol. Inizia la carriera in una squadra in sordina, il Cobreloa. Ma le qualità sono evidenti a tutti. Vargas è un attaccante veloce, scattante, abbastanza tecnico, con intriganti tempi di inserimento e notevole senso del gol. Quando a prenderlo è l’Universidad de Chile arriva pure la definitiva consacrazione: 31 gol complessivi in 78 presenze con il club. I miglioramenti di Vargas sono evidenti: conquista la Nazionale, consegna con gol e prestazioni nella doppia partita finale la Copa Sudamericana (il suo primo trofeo) all’Universidad. Come detto, arriva secondo nella classifica del miglior sudamericano (davanti a un altro, come Ganso, che stava facendo la differenza).

Il Napoli fiuta l’affare, De Laurentiis fa un sacrificio economico e nel dicembre del 2011 lo acquista per quasi 15 milioni di dollari, in prestito con riscatto obbligatorio. Nei piani della società, Vargas non solo può fare subito la differenza in un reparto che comprende anche i vari Lavezzi, Cavani e Pandev ma pure prepararsi a sostituire un partente (che poi sarà El Pocho) nella stagione successiva. Il Napoli è talmente entusiasta dell’acquisto che, sulla sua pagina Facebook, si propone di regalare una maglia al tifoso che indovinerà la partita della stagione con il primo gol di Vargas in maglia partenopea.

Sfortunatamente quel concorso non avrà mai un vincitore. L’inizio sembra parlare chiaro: Vargas gioca addirittura titolare in Napoli-Cesena di Coppa Italia: non incide, sembra un pesce fuor d’acqua, lo stesso Mazzarri si dirà poi pentito di averlo gettato troppo presto nella mischia. Il Napoli vincerà 2-1 in rimonta ma solo dopo l’uscita del cileno. Nella stagione 2011/2012 Vargas colleziona una decina di presenze (da subentrato) in campionato, una in Champions League contro il Chelsea. Tutte senza mai segnare.

La tripletta illusoria

Nonostante questo, il Napoli vuole giustificare l’investimento e, dopo la cessione di Lavezzi, decide di tenerlo in squadra. Vargas addirittura prende la maglia numero 9, quasi a voler aumentare le sue responsabilità in squadra. Effettivamente l’inizio sembra più incoraggiante: assist per Cavani a Palermo, alla prima di campionato, oltre che una notevole tripletta in Europa League contro il modesto AIK Solna. Segnali di rinascita che, però, si spengono praticamente subito. Cavani è intoccabile, Pandev lo diventa sempre più. Hamsik nemmeno a parlarne. E così Vargas dimentica cosa voglia dire “continuità”, scivola di nuovo nell’anonimato e conclude la prima parte di stagione con 19 presenze in campionato e 0 reti.

Stavolta la pazienza del Napoli si esaurisce. Il ragazzo viene rimandato in Sudamerica in prestito, al Gremio. Ritrova la confidenza con il gol, poi anche l’Europa grazie al Valencia: 5 reti in 6 mesi tra Liga ed Europa League. Vargas ritorna a Napoli ma ormai non c’è più posto per lui in azzurro: viene spedito, nuovamente in prestito, al QPR. Il club inizialmente vuole riscattarlo ma il giocatore subisce un grave infortunio al legamento collaterale mediale e, di fatto, diventa un fantasma anche lì. Il Napoli così, nell’estate successiva, decide di cederlo a titolo definitivo: lo acquista l’Hoffenheim, per una cifra che però non consente agli azzurri di rientrare nell’ambito della plusvalenza. Arrivato come un potenziale nuovo colpaccio, Vargas va via mestamente da Napoli senza aver mai dimostrato.

Paradossale, inoltre, che lo stesso Vargas nel resto della sua carriera sia sempre stato una macchina da gol con la sua Nazionale, il Cile. Sempre titolare, vanta 39 reti in 96 presenze con la sua rappresentativa e ha vinto per due anni consecutivi la Copa America (2015 e 2016). Oggi milita nell’Atletico Mineiro, in Brasile. E continua a segnare. Cosa che però, un po’ per incomprensioni e un po’ forse per cazzimma, non ha mai fatto a Napoli.

Per tutti gli altri episodi di Azzurro Sbiadito, clicca QUI

Claudio Agave

Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti sempre aggiornato con www.gonfialarete.com