Home » RILEGGI IL LIVE – De Laurentiis: “Napoli-Verona? Chiederò spiegazioni ai calciatori. Mercato: nessuno è incedibile di fronte ad offerte appropriate”
Interviste Napoli OF News

RILEGGI IL LIVE – De Laurentiis: “Napoli-Verona? Chiederò spiegazioni ai calciatori. Mercato: nessuno è incedibile di fronte ad offerte appropriate”

De Laurentiis

LIVE CONFERENZA STAMPA – Aurelio De Laurentiis parla alla prima conferenza stampa dopo il silenzio della società negli ultimi quattro mesi. Live da Roma, il presidente azzurro risponderà alle domande dei giornalisti presenti che saranno in numero esiguo a causa delle norme anti-covid. Dallo scorso 21 febbraio, dopo i risultati deludenti della squadra, il patron ha indetto un silenzio stampa che termina proprio oggi. Da quel giorno De Laurentiis non ha rilasciato più dichiarazioni tranne i microfoni di una tv portoghese su Conceicao e al Passepartout Festival.

De Laurentiis: “Napoli-Verona? Chiederò spiegazioni ai calciatori. Mercato: nessuno è incedibile di fronte ad offerte appropriate”

Parla Aurelio De Laurentiis, aprirà lui la prima conferenza stampa del Napoli dopo il lungo periodo di silenzio. C’è tanta attesa, perché non si conoscono bene i contenuti (che non mancano). L’inizio dell’incontro è fissato per le ore 15.45 nella Capitale. Sarà possibile seguire la conferenza attraverso i canali social della squadra azzurra, su Dazn e naturalmente nella diretta testuale qui di seguito.

15.40 – Tutto pronto nella sala dell’hotel di Roma che ospita la conferenza stampa

15.58 – Tarda l’inizio della conferenza stampa

16.00 – Inizia la conferenza stampa. Apre Nicola Lombardo: “Non era stato decisa una conferenza stampa per un argomento particolare, non c’è un canovaccio precise. Il presidente è felice di rispondere alle domande”.

Parla Aurelio De Laurentiis: “Vi ringrazio di essere qui. È chiaro che sono stati momenti difficili per il Covid, momenti che non ci aspettavamo. Ci ha colti impreparati, già nello scorso campionato abbiamo tardato la fine e non abbiamo avuto tempo per programmare la stagione successiva. Ognuno pensa ai propri egoismi, non sapevamo neppure se ci fosse stato il pubblico. Che senso aveva pensare agli Euro 2020? Non abbiamo avuto tempo di fare di un ritiro e un mercato vero, abbiamo fatto le corse per creare degli assist agli istituzionalisti? Coloro che non investono i loro solidi e stanno lì grazie a noi invece di lavorare per noi ci hanno creato problemi.

Adesso stavo leggendo che visto che il premier inglese ha castigato i protagonisti della Superlega gli si accorda (con contagi o non contagi) la possibilità di fare la finale a Londra. Io mi ricordo quando è partito il primo lockdown, una settimana prima mi si chiedeva di andare a giocare in Spagna. Io ho detto che mi sembrava che stava per scoppiare la terza guerra mondiale e questi volevano giocare. Mi è stato chiesto di prendere un aereo Napoli-Parigi e poi spostarmi in Spagna. Ma allora per voi sono più importante i soldi e che la salute?

Tra poco pubblicheremo i calendari, ma chi ci garantisce? Io lo chiederei a Draghi, ma deve prendere atto che ci sono più di 30mln di italiani che trovano nel calcio una valvola di sfogo, allora perché tu ti disinteressi completamente al mondo del calcio che è così importante? Tu Draghi, hai una grande credibilità in Europa, perché non convinci i tuoi colleghi a resettare tutte le partenze dei campionati posticipandone l’inizio ad una data per avere più serenità vaccinale? Perché in Europa non è obbligatorio fare i vaccini e poi sento gente che non vuole vaccinarsi?

Voglio dire, difronte all’ineluttabilità e la non certezza, caro Draghi perché ti disinteressi allo sport nazionale numero uno? Non hai forse considerato che qui in Italia il calcio ha una valenza economica importante, però per colpa del Covid è sotto di 1 miliardi e mezzo e non mi sembra che il Governo si sia messo una mano sulla coscienza e abbia tolto il burocratichese della Federcalcio e aperto la porta all’innovazione. Tutti i conti sono in rosso, serve una soluzione!”.

De Laurentiis risponde alle domande dei giornalisti in sala

“Rimproverare altri è la strada più corta, puoi aggiustare i cocci ma se li riaggiusti si rivedono sempre. È stato un anno e mezzo improprio, tra Covid e senza il tifo allo stadio, le gare sembrano giocate in un acquario. La presenza fonica delle voci degli allenatori sembravano stordenti, ma la squadra deve trovare da sola la sua miglior rappresentazione del gioco dopo essere stata preparata in settimana. In ogni gara c’era qualcosa di irreale.

Cosa è successo in Napoli-Verona?

“Non mi rimprovero di nulla. È stato un campionati falsato, ma per tutti. Poi la dietrologia ti fa fare brutti pensieri, ma non è il mio caso. Napoli-Verona? Sono andato negli spogliatoi durante l’intervallo, mi ha fatto piacere vedere il gol segnato che mi ha rilassato, non mi ha fatto piacere vedere il pareggio. Sai tu arrivi alla fine di un campionato così negativo e complesso sul piano della tensione nervosa, perché giochi su un filo di lana il posto, dove anche il risultato degli altri conta più di qualunque altra cosa e dove nel corso dell’anno sei stato bastonato in alcune gare dove meritavi di avere qualcosa di più (a livello di resa). Poi c’è l’episodio del Cagliari… Non ho nulla da recriminare, è stato un anno e mezzo falsato. Abbiamo fatto un assist agli Euro senza conoscere nulla. Noi stiamo pensando di partire dal 22 agosto senza sapere se avremo la possibilità di avere i tifosi allo stadio. Vorrei che qualche collega mi chiedesse di non iniziare il campionato, poi magari qualcuno ci seguirà”.

Superlega, la verità sulla telefonata di Perez

“Superlega? Se mi ha chiamato Perez? Non mi ha mai contattato, non sono mai stato a favore della Superlega perché faccio un discorso economico come loro. I problemi dell’economia del calcio non li risolvi così, li risolvi se prendi coscienza che Champions e Europa League non servono a nessuno, non servono ai nostri bilanci. Florentino ha inventato la Superlega che è una grandissima cretinata. I 5 paesi più importanti sono quelli che fatturano di più, possono permettersi dei calciatori più importanti e costosi. Tu devi dare la possibilità democratica di poter competere: se l’Udinese, il Verona o la Fiorentina arrivano tra i primi 6 hanno diritto a partecipare al campionato europeo! Come andrà a finire? Dovrebbe prevalere il buon senso, che tutti gli attori del sistema si possano sedere intorno a un tavolo e discutere. Ma se faccio giocare Juve contro il Crotone, difficile che il Crotone possa battere la Signora. C’è un democraticità certo, ma è vero che Veltroni nel ’96 disse: “Le società di calcio non sono dei club, ma delle spa con bilanci a posto e finalità lucrative”.

Sul mondiale in Qatar

“Mondiale in pieno in inverno? Un’altra super ca**ata del secolo. Parliamo della Fifa, istituzioni. Ma lì sarebbero nati degli interessi illo tempore ad opera dei qatarini, ma quello che era valido pre-Covid ora non lo è più. L’impresa privata rispetto all’istituzione sa mutuare gli investimenti, mentre le istituzioni si basano su sorrisi e strette di mano. Ho detto ai nostri: “Perché dovremmo dargli i nostri calciatori? Ci pagano quanto dovremmo avere? E se qualcuno si fa male ci rimborsano?”. Quest’anno volevano pure le olimpiadi e ho sentito: “Però ADL ha negato a – mi pare – Fabian Ruiz di andare a Tokyo”. Allora visto che ci sono tutte queste situazioni aperte, obbligo di ridurre i campionati a 16 squadre, così si riducono le partite”.

Si parla di Spalletti e Insigne

“Ho sempre avuto grande stima di Spalletti, già da quando era in Russia lo chiamai ma mi disse che non poteva spostarsi. Così virammo su Benitez o Sarri, non ricordo. Difficile giocare contro lui, ha gestito situazioni difficili sia a Roma che all’Inter, ma lì le società non furono chiari. Comunque in entrambi i casi è stato bravo nella gestione delle difficoltà. Rinnovo Insigne? C’era la necessità di finire il campionato, poi il ritiro con l’Italia, non volevo incasinare la situazione. Non ci siamo proprio parlati. Ci parleremo a fine Europeo, ci si confronterà poi quello che sarà sarà.

Le conseguenze della mancata qualificazione in Champions

Problema dei conti per la mancata qualificazione in Champions? Il problema del bilancio è che è passato da 20 mln di stipendi a 156 milioni. Bisogna sanare questo problema, il Napoli spende cifre che non fattura, bisogna rivedere questo punto. In questo mercato tutti sono afflitti dalle perdite, c’è chi fattura molto più di me ma non mi ha pagato o comunque mi sta pagando questa settimana. Non c’è un ridimensionamento, ma una presa di coscienza che dal punto di vista del bilancio il budget va rivisto. In caso contrario la società fallisce, bisogna tagliare le spese eccessive.

Basta vendere un giocatore? Forse no, bisognerebbe vendere chi negli anni ha aumentato l’ingaggio che il Napoli non può più pagare. Il Covid ci ha creato un brutto scherzo, ci ha fatto perdere fiducia nelle istituzioni. Pensavamo che finisse prima, ma l’errore è stato farsi prendere dall’entusiasmo. Due acquisti non avrei dovuto farli, alcuni spostamenti neppure. Avrei dovuto congelare tutto. Da ultra ottimista ho investito troppi soldi e mentre investivo mi dicevano che c’era un contratto di altri 5, 2, 3 anni che non potevano rispettare. Sono andato avanti, ma ho fatto un errore di valutazione: ho pensato che gli altri la pensassero come me.

Si ritorna su Napoli-Verona

“Verona-Napoli? Visto che in alcune partite che il mister non si sentiva in forma perfetta e visto che gli interlocutori erano ex calciatori che lo conoscevano, allora ho fatto in modo che nessuno potesse speculare su Napoli e i tifosi. Ho indetto il silenzio stampa. Ho indetto una riunione in hotel con tutta la squadra, Lombardo, il medico e l’allenatore e ho  detto: “Potrei ritardare gli stipendi, invece li sto dando in anticipo. L’allenatore resta in panchina, seguitelo. Adesso potete andare. Rino, tu rimani che ti devo dire delle cose”.

Se volevo esonerare Gattuso? Un paio di volte non era presente effettivamente in panchina, ad un certo punto mi sono dovuto preoccupare. Chiamai Spalletti per chiedergli la sua disponibilità, disse sì e lo avrei chiamato qualora fosse stato necessario ma non lo è stato. Con Benitez tu dicevi (si riferisce al giornalista, ndr), ma con lui mi sento spesso, è rimasta una sintonia. Quando era a Napoli nel mercato mi presentò una lista di giocatori, gli dissi che era troppo cara. Così me ne portò un’altra, mi vergognai e gli dissi che nemmeno quella era possibile ottenere. Lui invece di mandami a quel paese me ne presentò una terza e lì c’erano i calciatori che abbiamo preso e alcuni sono ancora con noi. Gattuso l’ho chiamato per tamponare l’uscita di Ancelotti, anche se lui avesse vinto il campionato la sua mission si sarebbe conclusa. Mendes è un amico, abbiamo parla di rinnovo di Gattuso. C’erano due righe di accordo, ma con i legali sono diventate 27 e non andava più bene. Purtroppo abbiamo perso partite che non avremmo dovuto perdere, altre le abbiamo vinte quando potevamo avere problemi.

Per chi tifo tra Mertens e Insigne? Italia, ovvio.

Chiederò, in una cena gaudente a Dimaro, di Napoli-Verona. Magari non arriveranno le risposte che vorrete voi. Mercato? Quando definiamo dove andare a operare, vedremo come muoverci in uscita prima di regolare l’entrata. Venerdì incontrerò Spalletti, dato che il contratto parte domani, e parleremo. Nessuno è incedibile per delle proposte appropriate”.

“Il calcio è tutto corrotto”

” ‘Calcio e Mafia’ di Declan è meraviglioso, ho avuto l’idea di prendere i diritti per una Serie tv. Il calcio è tutto corrotto. Noi pensiamo a calciopoli, ma questo fa ridere pensando rispetto alle pagine di Declan e Cantone. Lì si parla di un certo Dan (nomignolo di un nome e cognome vero), operativo a Singapore dove la ‘ndrangheta calabrese (quella di quarta generazione, quella che viene da Harvard e Princeton) insieme ai messicani gestiscono il calcio scommesse. Girano 500 miliardi di soldi in nero all’anno, con questi soldi si possono far eleggere presidenti di stati importanti e figuriamoci che cosa può accadere nel calcio. Declan cita giorno, squadre, arbitri, anno… Allora mi chiedo è possibile che non abbiate letto questi documenti?”.

De Laurentiis: “Furioso per i 5 cambi. Il calcio è governato da anziani”

“Una cosa che mi ha fatto molto incazzare sono i cambi. Otteniamo i 5 cambi, è possibile farli solo gli ultimi 10 perché non so come amministrarli? Ma stiamo scherzando? Me li fai giocare 5 minuti quando mi hai fatto investire perché ci credevi da morire e si annullano come valore e crescita? Non è cambiato nulla con i 5 cambi? Poi dicono io devo andare d’accordo con lo spogliatoio, ma mica chi non gioca dall’inizio è un cretino? Poi quando abbiamo giocato a luglio, nel caldo, le interruzioni sono state fatte come nel basket, perché non si è continuato? Non è spettacolo anche quello? Io dico che il calcio è governato da anziani, i neuroni sono concepiti per conservare e non per innovare, temono di perdere la loro posizione dominante ed è grave. I giovani preferiscono le piattaforme virtuali, si annoiano con le partite, qualcuno ha mai detto all’arbitro di non interrompere ogni 3 secondi per affermare il loro protagonismo? In Inghilterra il gioco è velocissimo, noi ci facciamo due palle così. Il calcio deve essere spettacolo, divertire”.

La nuova stagione

L’obiettivo stagionale? Quadrare i conti e tornare in Champions. Un errore il silenzio stampa? I calciatori poteva scusarsi? Solo io posso scusarmi con i tifosi, le scuse di calciatori o capitano possono sembrare una cosa voluta. Io parlo con i tifosi. Il tifoso non ha interesse sul bilancio, vuole vincere e basta. Non ci sono logiche societarie, poi è chiaro che non tutti sono uguali e alcuni capiscono che c’è un limite a tutto. Il silenzio stampa è stata una panacea, perché? Noi siamo tenuti a stare incollati alla tv per verificare che non vengano dette frignacce. Dall’altra parte l’intervistatore – ex calciatore può far cadere l’allenatore in errore. Ho sentito cose inappropriate, perciò ho indetto il silenzio stampa. Toglierlo dopo Napoli-Verona? Avreste massacrato l’allenatore. La cosa migliore sarebbe stata andare in Champions, noi avremmo vinto e io avrei potuto salutare e ringraziare il tecnico. Gattuso è stato bravo, non era lui a scendere in campo, non ho nulla da rimproverargli, era super concentrato.

Salernitana? Difficile dare un giudizio e schierarsi. Credo che ci siano delle interpretazioni sul piano sportivo e giuridico che non sono tutte da una parte o dall’altra e non so quanto in questa situazione abbia giocato la diatriba personale o quanto ci sia miopia istituzionale. Certo è che se in società non posso avere una seconda squadra, nel momento in cui sto lottando per la Serie A, devo avere già le carte in ordine per una cessione. La stessa cosa forse per il Bari di mio figlio, io mi sono tirato fuori, ma se va in A c’è la diatriba sulla parentela. Non c’è una giurisprudenza consolidata e bisognava sedersi molto prima, non un mese fa.

Strategia Champions? È molto semplice, se non avessimo fatto giocare solo 5 minuti quei giocatori ora avremmo modo di fare certe valutazioni e sostituire magari alcuni più affermati, alleggerendo perdite e costi salariali. Oggi come oggi servono grossi ragionamenti con l’allenatore, poi l’impossibile si fa con il piede in due scarpe, dovrei prima vendere per poi comprare, oppure comprare senza aver comprato, il giocoliere finanziario, qualcosa che i direttori sportivi difficilmente fanno perché abbiamo sempre avuto capacità economiche in tempi diversi. La pandemia ha creato la consapevolezza che siamo nell’età della maturità, ci sentivamo gli eterni giovani atleti del piacere. Oggi, invece, ci hanno detto che la vita presenta anche intoppi e prevenire.

Poche maglie vendute negli Usa? Ma abbiamo 15 mln di followers. Allora ho deciso di farci da soli sponsor tecnico, i miei mi hanno preso per pazzo. Nike, Puma e Adidas lavorano 18 mesi prima, ci sono stati i blocchi in Cina… A un certo punto ho detto: “Ci metto la faccia”. Devi creare delle svolte, magari ci metti dei soldi ma hai creato una novità.

Fra 5 anni dove vedo il Napoli? Potrei vedere il calcio altrove, quindi anche il Napoli altrove. Svolta nel settore giovanile? Sì, ma nella vita post-Covid le priorità sono altre, non possiamo distrarre denaro. Consideri le infiltrazioni sul territorio campano non lasciano grande serenità ai genitori, i quali alle sirene del nord, pure da Empoli del mio amico Corsi che ha un vivaio niente male, gioca molto su quello. Non è un problema di strutture: avevamo il vivaio a Castel Volturno, ma decidemmo che non era bello ai 14-15-16enni far vedere quelli con la Ferrari, spostiamoci da un’altra parte e trovammo un posto niente male con palestra, piscina che poi è andato fallito. Cercai di prenderlo dal Comune, non hanno avuto questa intenzione e mi sono spostati al Kennedy, ho provato a comprarlo, ma ho capito che non tutto era ok e ho detto aspettiamo, ci sono altre priorità.

Quando comprai per 34mln il Napoli, non c’erano calciatori, uffici, centro, nulla, Marino comprò le maglie dal tabaccaio ed a Paestum in un albergo organizziamo il primo ritiro e giocammo una gara. Io non sapevo cosa rispondere, per me era arabo, non sapevo cosa rispondere, non sapevo nulla, partimmo da zero. Il primo anno di A giocammo l’intertoto, abbiamo sempre fatto una salita, tutto questo salire forse vi ha illuso che avessimo il fiato per fare anche il vivaio e quant’altro. Il vivaio, mi creda, non tutti i genitori immaginano la permanenza in Campania se vi offrono il Lazio o altro.

Ho chiamato Fienga della Roma, gli ho chiesto perché Grava mi dice che ci freghi i 14enni, bisogna venirsi incontro e rispettarci altrimenti io metto 4 James Bond per fregarti, ma che ci facciamo la guerra? Mi disse che interveniva. Ma i genitori dicono vado a Roma, mi levo da un territorio e creo per mio figlio un futuro, figuriamoci a Torino o Milano Empoli…

25% della capienza da settembre? Se fossimo una lega seria non dovremmo ripartire col 25%, significa un altro anno negativo. Io volevo resettare tutto. Mi sono rivolto a Draghi prima. Io non credo che Draghi sia irresponsabile, io farei entrare nello stadio chi ha avuto le due dosi di vaccino. Ci sarebbe una spinta comunicativa efficacissima. Che poi l’anno dopo noi dovremmo andare in Qatar e a questo punto io rimanderei l’inizio.

Coaching review nel Var? Sono due anni che l’ho richiesto, due volte per allenatore. La classe arbitrale è un centro di potere. L’Italia è il centro di poteri forti. Lei (riferito alla giornalista, ndr) conosce la Massoneria? Sei amico? Ti favorisco? Sei nemico? Ti sfavoriscono. In Europa sono più attenti rispetto al campionato. Lei ha visto quante cavolate gli arbitri non vedono? Io vorrei chiedere a l’ad e a mio figlio: come vedete il futuro del calcio italiano?

Parla Chiavelli: “È legato soprattutto che governano all’interno e orientano le scelte. Il calcio ha futuro se ci saranno soggetti che avranno una visione collettiva, generale, della concezione aziendale dei club”

Edo De Laurentiis: “Il problema è che i presidenti non possono fare sempre finta di niente, non comandando, poi ho sempre detto che non esiste il fair play finanziario e non potrà mai esistere, ci sono dietro le banche che prestano soldi che forse non avranno mai. Dovrebbero dare la possibilità di dare più importanza ai presidenti”.

Aurelio De Laurentiis: “Dovrebbe essere controllato la finanziabilità certificata da una delle tre banche maggiori, ma se lo chiedi alla FIGC ti risponde allora si iscrivono solo 4 società. Se Florentino ha combinato la frittata che ha combinato, significa che persino lì non quadrano i conti, il Barcellona stava per portare i libri in tribunale e il Chelsea quanto ha messo prima di vincere ed al City senza il Qatar? Quando ho fatto il progetto la scorsa estate di produrre noi le partite e commercializzarle ai tifosi, ho sentito tanti dire straordinario ma poi non l’abbiamo fatto perché non sono imprenditori.

Le maglie in collaborazione con Armani

Le maglie? Non c’entra niente per ora quello che avete visto in giro. Ho fatto una risata, poi faremo una conferenza con EmporioA7 quando ho del materiale, perché non posso fare chiacchiere e sono in ritardo. Prima del campionato a Castel di Sangro potrei presentare le prime due. Sapete, una nave dalla Cina impiega 45 giorni, c’è 13% di dazi, poi gli sdognamanent, diventano 60 i giorni. Secondo me dal 7 al 15 di agosto possiamo presentarle, se poi dovessi fare prima per un miracolo vi informerò.

Rinnovo e taglio degli stipendi Insigne e Mertens? Mertens l’ho rinnovato 2 anni fa, ha un altro anno, l’uno non è relazionabile all’altro, hanno anche ruoli diversi. Dal lungo confronto con Spalletti verrà fuori quello che si può fare e quello che non si può fare, sulla carta. Poi vediamo se i piani sono realizzabili. Ci rivediamo l’8 luglio con Spalletti alle 15 a Castel Volturno” ha concluso il presidente.

Serena Grande

Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti sempre aggiornato con www.gonfialarete.com