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Napoli, Spalletti in conferenza: “Orgoglioso di questa panchina. Adl e Insigne si parleranno dopo le vacanze. Osimhen sarà un punto di forza, a sinistra valutiamo Ghoulam. Per i conti a posto necessaria la Champions”

Il tecnico del Napoli Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa presso il teatro comunale in Piazza Madonna della Pace, al termine del secondo giorno di ritiro degli azzurri a Dimaro: “Bisogna dare fiducia e stimolare i calciatori, dargli qualcosa in cui possano riconoscersi e motivarsi continuatamente. Poi ci sono le caratteristiche dei singoli: con Osimhen, ad esempio, ci faranno giocare nel traffico, ed è proprio in quella situazione dovremo trovare soluzioni. Questa panchina è motivo d’orgoglio, è ancora presto per tirare le somme poiché mancano molti campioni, ma quelli che ci sono hanno confermato le loro qualità. I miei applausi ai tifosi? Dobbiamo essere riconoscenti a chi ci supporta, soprattutto se vengono a starti starti vicino, magari sacrificando le ferie. Nella vittoria della Nazionale agli Europei Mancini ci ha messo molto del suo, la squadra ha dovuto mettersi anche nell’angolo perché l’avversario in quel momento picchiava forte, ha scelto dove fargli tirare i colpi per poi ribaltare la situazione. Osimhen sarà un punto di forza: è completo, sa fare gol, si batte per i compagni, diventa importante per la squadra. Ha anche qualche punto dove deve migliorare e bisogna stimolarlo per andarci a lavorare, ma lui ha già dimostrato tutta la disponibilità. Se sono aziendalista? Non vado a creare problemi dove lavoro, mi confronto e insieme allo staff cerco le soluzioni. Non devo creare debiti assurdi per rovinare la situazione, bisognerà ottimizzare al massimo quello che c’è, senza disperdere o sperperare. Poi è chiaro che bisognerà fare una squadra forte, il presidente sa che c’è concorrenza di almeno 7 squadre, bisogna creare un gruppo di 23 giocatori forti, ci sono tante partite da disputare. Le competizioni si vincono e perdono per un gol: 3 anni fa venni eliminato dalla Champions per una rete e poi in campionato ci qualificammo all’ultima partita: anche un solo punto fa la differenza. Il Napoli giocherà con più moduli, è giusto così sia per i calciatori sia per non dare riferimento agli avversari: Nel 4-2-3-1 si riesce a dare equilibri ad entrambe le fasi, il 4-3-3 è molto simile spostando il vertice in basso, ma in possesso bisogna fare qualcosa di più. Ormai un po’ tutte le squadre sfruttano gli esterni d’attacco mentre all’interno i calciatori si sostituiscono nei ruoli. Bisogna entrare e uscire dalla trequarti, andando 5 metri sopra o 2 sotto e viceversa. Con Insigne ho parlato una volta per telefono e poi gli ho mandato un messaggio di complimenti. In questo momento voi giornalisti volete trovare la magagna sul contratto, ma Lorenzo è il capitano del Napoli, agli Europei ha fatto molto bene e con De Laurentiis avranno il tempo di guardarsi negli occhi. Quando tornerà si parleranno e sarà tutto più chiaro, non anticipiamo troppo. Sul dualismo Meret-Ospina dico che ho due portieri: alla Roma ho avuto Szcesczny e Alisson, poi si valuta, le insidie sono dietro l’angolo e capitano anche ai portieri. Servono due menti forti. Qui a Dimaro si sta bene, faccio i complimenti per l’organizzazione che sta rispondendo a tutte le esigenze e richieste. Si lavorerà al meglio per ottimizzare e farsi trovare pronti”.

Ruoli, compiti e caratteristiche

“I centrocampisti dovranno seguire l’azione offensiva, a loro chiedo tanta corsa ed essere sempre a disposizione della palla: il centrocampista è sempre on line, sempre connesso, è dentro il pallone, non dietro. Demme è uno di quelli che ci riesce meglio, Elmas pure, hanno disponibilità alla corsa e ad aiutare, come un po’ tutta la squadra. Lobotka lo guardammo anche quando ero all’Inter, Gaetano è un talentino, ancora da valutare, lui dice di voler giocare da trequartista, ma guardandolo bene può anche stare 5 metri dietro, anche perché tecnicamente è delizioso. Gli elementi del settore giovanile sono utilizzati in base agli obiettivi da raggiungere, quindi si cerca di tirare fuori un campione perché servono risultati importanti. Tutino è un campioncino, ma ci sono anche altri e ci sono gli extra-campioni ed i super-campioni. Noi ad esempio vendemmo Alisson perché c’era Sczcesny, non perché non era del livello. Petagna ha fatto un percorso importante e merita di stare qui, è stato importante quando il Napoli ha avuto bisogno. Koulibaly? Se fosse per me resterebbe a Napoli, è difficile da sostituire, è apprezzato da tutti i compagni, anche quando entra nello spogliatoio senza parlare tutti rispettano la sua presenza. La coppia con Manolas ci permetterebbe di aggredire alto perché sono entrambi veloci dentro l’area e ti sovrastano con la fisicità. Bisogna migliorare sulla costruzione del gioco, se ti aspettano non puoi giocare sugli attaccanti ma entrare dentro e proporre. La palla va trattata bene, più possibile bisognerà iniziare dal basso. Sugli esterni valutiamo anche Ghoulam, pare che proceda bene altrimenti un terzino sinistro è necessario. Malcuit attacca la bandierina, un po’ di fase difensiva è necessaria. Mario Rui ha esperienza, ma se lo costringi a difendere di continuo va in difficoltà, però in fase di possesso fa faticare l’avversario e subisce meno. Arrivare tra le prime 4 è difficile per tutti, lottare per il vertice difficilissimo, ci sono squadre e allenatori importanti. Spero di andare avanti, indietro ci sono già stato e non voglio tornarci, poi il tempo dirà cosa riusciremo a fare. A volte la squadra è venuta meno dal punto di vista caratteriale, ma non tutto è bianco o nero, c’è molto grigio e sfumature, ci sono menti più forti e più deboli e e su quelle bisognerà lavorare. La vita è fatta di tanti momenti difficili, pochi belli, bisogna ricordare che è il lavoro che abbiamo sempre sognato, ma è quello che distingue i campioni dai grandi campioni. Costi ridotti e Champions? Le due cose non vanno proprio di pari passo, a volte ci sono obblighi finanziari di cui tenere conto, ma la soluzione per mettere a posto i conti è arrivare in Champions, il presidente lo sa”.

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