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Saccone: “Sinatti? Quando arrivò a Napoli non aveva mai fatto il preparatore, ha avuto la fortuna di incontrare me! Da anni il Napoli ha troppi infortuni, diamo i giusti meriti a chi ha lavorato meglio in passato! Su De Nicola…” [ESCLUSIVA]

Napoli
Abbiamo intervistato in esclusiva per il nostro sito il Dottor Corrado Saccone, ex preparatore atletico del Napoli

L’infortunio di Diego Demme ha ovviamente fatto molto rumore nell’ambito dell’inizio di stagione del Napoli. Così come anche alcuni ritorni nello staff tecnico che certamente hanno fatto piacere all’ambiente. Abbiamo trattato questi temi in un’intervista esclusiva con il Dottor Corrado Saccone, attualmente all’SC Gjilani ed ex preparatore atletico del Napoli ai tempi di Mazzarri, Benitez e (in misura minore) di Sarri. In particolare, il focus è emerso specialmente sui “nuovi” arrivi nello staff tecnico azzurro e su una retorica giornalistica evidentemente contraddetta dai dati statistici.

Saccone: “Sinatti? Quando arrivò a Napoli non aveva mai fatto il preparatore, ha avuto la fortuna di incontrare me! Da anni il Napoli ha troppi infortuni, diamo i giusti meriti a chi ha lavorato meglio in passato! Su De Nicola…” [ESCLUSIVA]

Demme si è operato e c’è un po’ di confusione sul fatto che l’intervento possa aumentare o meno i tempi di recupero…

“Sicuramente la situazione è delicata, se i medici hanno preso un po’ di tempo in più e hanno riflettuto sull’operazione significa che la cosa è delicata. Demme comunque ha una buona muscolatura quindi parte sicuramente avvantaggiato rispetto a chi ha una muscolatura minore. Ma è una questione prettamente medica, bisognerebbe approfondire gli esami per poi capire che reale tipo di infortunio c’è stato. Non conosco i pregressi di articolazione del ragazzo in passato ma credo che fare attenzione non sia mai sbagliato”.

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Il ritorno di Sinatti e Calzona sembra una garanzia, si dice che con loro il calciatori del Napoli s’infortunassero pochissimo.

“Tutto sbagliato! In realtà in quegli anni ci sono stati più infortuni rispetto a quelli della gestione Mazzarri e Benitez, sono addirittura aumentati quindi. Bisogna ricontrollare meglio, ci sono dei dati. Si dice sempre che il Napoli non ha avuto infortunati ma bisogna controllare meglio il periodo precedente e dare i giusti meriti. Negli anni di Mazzarri, Benitez e nel primo anno di Sarri c’era molta attenzione alla prevenzione e gli infortuni sono stati limitati nel tempo. Negli ultimi 2 anni c’è stata meno attenzione e prevenzione. Generalizzare è sbagliato.

Sinatti era arrivato a Napoli senza mai fare il preparatore atletico, ha avuto la fortuna di incontrare me. Forse proprio per gli infortuni il Napoli ha perso molto negli ultimi 2 anni. Il Napoli è la squadra del mio cuore però i meriti diamoli a chi ha lavorato tanto nel pregresso, perché poi a generalizzare si tolgono i meriti. Tanti dicono ‘con De Nicola non avevamo infortunati’. Ma il dottore cura chi è malato, non chi non lo è. Se lo staff medico ha lavorato bene vuol dire che la squadra è in salute e questo è merito di preparatore e allenatore. Il Napoli è stato premiato da più parti come squadra con minori infortuni fino al 2015, successivamente non mi pare abbia ricevuto premi in tal senso”.

Cosa pensa dell’arrivo di Luciano Spalletti?

“Spalletti è un tecnico che non può essere messo in discussione, ha fatto sempre bene, ha ottenuto risultati importanti e vittorie anche all’estero, merita fiducia e mi sembra un tecnico navigato ed esperto, il tecnico giusto per guidare il Napoli. Ora bisogna poi vedere la voglia di far bene ma mi sembra che ne abbia tanta. Anche ascoltando le interviste sembra il tecnico giusto”.

Molti giocatori del Napoli sono reduci dagli Europei: qualcuno potrebbe pagarne le conseguenze con una partenza non all’altezza in campionato?

“Il segreto della forma fisica è una buona preprazione mista alla gestione del minutaggio. Non è una questione di impegni ma di gestione e preparazione fisica, anche dei minuti e delle partite. Se un giocatore è stressato – cosa che nel calcio in verità si espaspera, perché per esempio in un torneo di tennis si gioca 3 ore al giorno per una settimana – va gestito sicuramente e recuperato sotto l’aspetto del recupero psicofisico. Se un giocatore è stressato si faranno lavori adatti a lui e al suo recupero sia fisico che mentale. Non credo però che tanti impegni possano oscurare la prestazione di un atleta, anzi forse addirittura la migliorano”.

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Claudio Agave

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