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Genoa, ufficiale Salvatore Sirigu. Il portiere: “A Torino ho lasciato il cuore, a Genova sfida affascinante”

Sirigu

“Salvatore Sirigu, laureatosi questa estate campione d’Europa con la Nazionale, è un nuovo giocatore del Genoa. Il portiere, nato a Nuoro il 12 gennaio 1987, ha già totalizzato 27 presenze con la maglia dell’Italia, 23 delle quali da titolare. Sirigu ha difeso i pali, tra le altre, di Paris Saint-Germain, Torino e Palermo. Oltre alla vittoria a Euro 2020, il giocatore ha conquistato quattro volte la Ligue 1, ha vinto quattro Supercoppe Francesi, tre Coppe di Lega francesi, due Coppe di Francia, una medaglia d’argento a Euro 2012 e una medaglia di bronzo nella Confederation Cup del 2013. Per due stagioni è stato eletto miglior portiere della Ligue 1. È sceso in campo 210 volte in Serie A TIM e 30 in Champions League e in carriera ha complessivamente parato in totale 13 calci di rigore”.

“Ogni storia è una storia a sé. Ogni squadra è un’avventura diversa: è innegabile che per me Torino è una squadra importante dove ho lasciato il cuore. Non lo rinnego ed è stato un onore indossare questa maglia. Un domani, finita la mia carriera, mi volterò indietro e, guardando dove ho giocato, non potrò che esserne soddisfatto”. Così l’estremo difensore della nazionale campione d’Europa in conferenza di presentazione in maglia rossoblù.

Genoa, ufficiale Salvatore Sirigu. Il portiere: “A Torino ho lasciato il cuore, a Genova sfida affascinante”

“Appena sette portieri italiani nelle 20 squadre di A? Non saprei come analizzare questo dato. Portieri bravi italiani ce ne sono tanti. Abbiamo perso nel nostro campionato un portiere forte come Gigio Donnarumma, ma sta andando in un’altra squadra importante (il PSG, ndr) e sarà un upgrading importante per lui”. L’estremo difensore sardo è tenuto a battesimo da una folta schiera di giornalisti. Sirigu, reduce dalla vittoria continentale con l’Italia, è stato uno dei più importanti uomini spogliatoio della colonia azzurra: “Io mi sento portiere a prescindere. Poi le scelte fanno parte della nostra vita e non verranno mai messe in discussione. In questo punto della mia carriera vivo molto di sensazioni, stimoli e motivazioni e quello che mi ha dato la spinta a scegliere questa avventura è il fatto che mi sono sentito voluto, benvoluto e ricercato. Non è stata una scelta di comodo per loro né per me e mi ha dato l’entusiasmo a fare questa scelta. Ho avuto la fortuna di vestire altre maglie importanti e continuare questa scia di squadre importanti dà un tocco in più alla mia carriera. Cos’è cambiato in me? Penso di essere una persona più felice. Prima ero un po’ più ombroso, ho vissuto la mia vita – in alcuni casi – con molta serietà. La vittoria dell’Europeo mi ha detto una grande gioia, dopo le difficoltà che ha vissuto il paese. Poter tornare a casa in Italia e vedere la gioia che abbiamo regalato alle persone mi ha reso una persona felice”. Salvatore, che ha scelto la maglia numero 57, “il civico della casa a La Caletta dove siamo cresciuti. E poi mia sorella ha detto che 5 più 7 fa 12 come il giorno del mio compleanno, il 12 gennaio”, durante la conferenza stampa ribadisce l’ammirazione per Castellini e del suo collega al Genoa Marchetti e non rivela retroscena con il Gallo Belotti, suo capitano al Toro, che forse andrà via – come lui – dal club di Cairo.

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