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Calciomercato serie A, pochi soldi tante idee. E quanti colpi di scena! Le pagelle alle 20 squadre italiane

Juan Jesus

La risposta più giusta probabilmente l’ha data il neo allenatore della Lazio, Maurizio Sarri: “CR7 via dalla Juve? Le idee contano contano più dei giocatori”. Una sentenza. Quanto mai azzeccata, di questi tempi. Addii improvvisi, ritorni nostalgici, annunci a sorpresa e ripensamenti: quello dell’estate 2021 è stato il mercato dei colpi di scena. Più che operazioni esose, Psg e Chelsea a parte, si è trattato di operazioni – in un certo qual modo – creative. Dall’approdo ad effetto di Mourinho sulla panchina della Roma (era Sarri il prescelto dai giallorossi, almeno nell’ambiente capitolino) al grande ritorno di Cristiano Ronaldo al Manchester United, di Griezmann all’Atletico Madrid e di Max Allegri (con Moise Kean) alla Juve. La serie A ha perso Gigio Donnarumma, l’atalantino Romero, Hakimi, de Paul e Lukaku, il top della gamma del massimo campionato nazionale. E il pluridecorato Ronaldo. Addio a tanti big, bentornati ad allenatori di prima fascia. La testa, più che i piedi buoni.

Serie A – Calciomercato chiuso, il riepilogo delle principali operazioni

Calciomercato serie A, pochi soldi tante idee. E quanti colpi di scena! Le pagelle alle 20 squadre italiane

 

ATALANTA 6+ – Duvan Zapata e il tedesco Gosens sono rimasti, è già tanto. Percassi ha confermato in blocco quasi tutto il gruppo, al quale ha aggiunto il portiere Musso (al posto di Gollini, ceduto al Tottenham), il centrale Demiral (che raccoglie l’eredità di Romero, venduto profumatamente agli Spurs) e il figliol prodigo Zappacosta, il bravissimo Koopmeiners e l’emergente Lovato. Ilicic è rimasto, più determinato che mai. Mercato più che sufficiente.

BOLOGNA 5 – Qualche scommessa di troppo, ci sembra, per il momento limitiamoci a osservare che Mihajlovic ha il merito di aver valorizzato al meglio il nipponico Tomiyasu, venduto benissimo all’Arsenal per quasi 25 milioni. Su Arnautovic, garantisce Sinisa, e l’operazione – al momento – sembra dare ragione all’allenatore serbo.

CAGLIARI 6 – Nainggolan (che torna in Belgio) sedotto e abbandonato. Forse la cifra tecnica del belga avrebbe fatto comodo, a maggior ragione se puoi sfruttare la lavatrice Strootman. L’ex interista Dalbert può rivelarsi un fattore, anche l’ex Juve e Fiorentina Martin Caceres. L’incertezza sul sostituto di Cholito Simeone ha messo in discussione tutto: alla fine il prescelto è stato Keita Baldé, buonissimo innesto, forse un po’ tardivo.

EMPOLI 6 – Conferme e ragazzi da recuperare. La squadra della promozione non è stata smembrata, in particolare non è stato ceduto il talentino Bajrami che ha dimostrato di essere un giocatore di categoria superiore. Perso un elemento importante del sistema come l’allenatore Dionisi, sono stati aggiunti due attaccanti che hanno comportato un certo sacrificio economico come Patrik Cutrone e l’ex Inter Pinamonti. Da loro, come dal portiere Vicario, il nuovo (vecchio) allenatore Aurelio Andreazzoli si aspetta una spinta decisiva verso la permanenza nella massima serie.

FIORENTINA 7 – In un mercato in cui tutti hanno pensato prima a vendere che a comprare, la Fiorentina è andata controcorrente. Ha comprato, ha evitato di vendere i suoi pezzi pregiati (terminano i contratti dei veterani Ribery, Pezzella e Borja Valero) e alla fine si è tolta qualche seconda scelta che non avrebbe spostato equilibri. Nico Gonzalez e Torreira pronti all’uso, la stellina Odriozola viene da una piazza prestigiosa come quella di Madrid. Il tutto con un allenatore, Vincenzo Italiano, che ha già dimostrato di avere le idee chiarissime.

GENOA 6+ – Certo, qui siamo abituati ai colpi di scena, in perfetto stile Preziosi: le prossime gare saranno indicative per capire se gli acquisti riusciranno ad ammortizzare partenze importanti come quelle di Perin, Zappacosta e Strootman. C’è Sirigu, una garanzia, per il resto è tutto da capire, con i tempi dovuti. Quasi sul gong ha depositato i contratti Maksimovic, Caicedo, Tourè e Provedel e Fares.

VERONA 6 – Di Francesco ha chiesto il Cholito Simeone e la società l’ha accontentato. Zaccagni non ha rinnovato il contratto quando sembrava dovesse diventare il nuovo capitano (con la 10 sulle spalle) e adesso gioca nella Lazio, dopo aver portato il massimo possibile nelle casse del Verona ed essere stato sostituito in un’operazione low cost con la Samp (Caprari). Montipò è un buon portiere. E Frabotta, che ha fatto il titolare per diverse partite nella Juve di Pirlo, potrebbe prendere con profitto il posto lasciato dal neo nerazzurro Dimarco. Se arriva Ribery magari si attenuerà la rabbia di aver perso sul gong Zaccagni.

INTER 7,5 – Era difficilissimo fare bene, Marotta e tutto il suo staff hanno fatto benissimo. Persi Lukaku e Hakimi a fior di milioni, insieme a Conte, la partenza nerazzurra targata Inzaghi è stata la migliore possibile, adesso si aspettano le conferme di Calhanoglu e Correa ma soprattutto c’è da scoprire l’olandese Dumfries, che raccoglie la pesantissima eredità del terzino marocchino passato al Psg. Trovato l’accordo con Lautaro per il rinnovo del contratto, si farà affidamento al pragmatismo di Edin Dzeko, non l’ultimo arrivato.

JUVENTUS 5,5 – Un Cristiano Ronaldo in meno e con la necessità di doversi inventare un centrocampo che non può contare sul giocatore indicato per il salto di qualità (magari Pjanic, fuori dal progetto Barcellona). Il colpo è stato Manuel Locatelli, mentre i due attaccanti, Kean e Kaio Jorge, sono due scommesse che il club bianconero spera di vincere nel futuro. Intanto c’è Allegri e un Dybala ritrovato.

LAZIO 7 – La cessione di Correa all’Inter ha sicuramente regalato una boccata d’ossigeno alle casse biancocelesti, le entrate, con il placet convinto di Maurizio Sarri, sono state intelligenti. Arriva il croato Basic, sul gong Zaccagni. E poi Hysaj, Pedro, Felipe Anderson, Romero. Adesso l’allenatore ex Napoli può divertirsi e far divertire il popolo biancoceleste.

MILAN 7 – Creatività e sacrificio: qualità che Maldini e Massara hanno usato per impostare il loro lavoro dopo aver perso sia Donnarumma che Calhanoglu senza incassare un euro. L’arrivo di Messias non è altisonante come quello di Messi al Psg, ma ha tanti motivi per essere interessante. Maignan al momento sembra un acquisto più che azzeccato. Bakayoko e Florenzi sono giocatori già fatti, così come Giroud. I riscatti di Tomori, Brahim e Tonali ottime operazioni. Senza dimenticare Ballo-Touré, Adli e Pellegri (e l’eterno Ibra). Pioli dice che questo è il suo miglior Milan, perché non credergli?

NAPOLI 6 – L’allenatore è stato “accontentato”. Nessun pezzo pregiato venduto è già tanto, un titolo di merito. Va specificato che questa era la richiesta principale dell’allenatore, lo ha ripetuto come un tormentone estivo. Il club ha ascoltato (in toto) Spalletti, anche per quel che riguarda Petagna e Ounas, quindi va bene così. Il terzino sinistro? In un mercato “creativo”, o ti creavi il prodotto “casalingo”, o fai di necessità virtù. Numericamente ci sono Rui e Ghoulam (se non puoi portare elementi migliori, tanto vale che resti con il materiale a disposizione, più Juan Jesus, Di Lorenzo, Malcuit, Zanoli…). Spalletti si ritrova quasi la stessa rosa che aveva Gattuso, con Anguissa al posto del neo-milanista Bakayoko e con Juan Jesus recuperato gratuitamente come quarto slot tra i centrali difensivi o alternativa sulla corsia mancina. La stagione è iniziata bene, ma forse a Napoli più che in altri posti i sogni aiutano a vivere e la tifoseria avrebbe gradito sognare con qualche nome di livello, soprattutto perché c’è sempre la grande incognita del contratto di capitan Insigne che va in scadenza tra dieci mesi e sembra un ginepraio intricato.

ROMA 7,5 – Investimenti “speciali”. Friedkin ha speso tanto e bene, del resto non si può immaginare un club che prende Mourinho e poi non gli mette a disposizione una squadra competitiva. L’ex Chelsea Abraham è l’acquisto più caro della storia giallorossa, ma sta dimostrando di essere all’altezza della cifra spesa, l’ex Genoa Shomurodov è davvero forte. E poi Rui Patricio è il portiere affidabile che si aspettava da un po’, Matias Vina sulla corsia mancina sta brillando fin dalle prime uscite.

SALERNITANA 5 – Non era facile, dopo tutte le contorsioni estive, con il rischio di non essere nemmeno iscritta al campionato. La squadra campana, gestita da un trust bancario, ha fatto quello che ha potuto, ben sapendo che Castori dovrà fare un mezzo miracolo per restare a galla. Simy il colpo da 90, che in serie B sarebbe stato un atleta extra-lusso, interessante la scommessa Federico Bonazzoli, che potrebbe finalmente dare il meglio di sé. M. Coulibaly davvero interessante. Sugli altri il giudizio deve essere rinviato.

SAMPDORIA 6 – Tutti col cartellone “vendesi”, ma poi… Damsgaard e Thorsby sono rimasti, Jankto ha fatto entrare un po’ di soldi dopo la sua cessione in Liga. L’ultimo giorno poi Ferrero è andato a caccia di occasioni, ha preso i due ragazzi Ihattaran e Dragusin dalla Juventus, ha dato Caprari al Verona e ha cercato il sostituto, che all’inizio era stato individuato in Defrel e poi si è trasformato in Ciccio Caputo. Avrebbe preso Andrea Petagna e il Napoli aveva già detto sì, ma non c’è stato verso di convincere il giocatore, che ha messo radici all’ombra del Vesuvio.

SASSUOLO 6 – La contorta operazione Locatelli-Juve è stata mal digerita da tutti: è vero che il Sassuolo per il momento non ha incassato nulla, ma è anche vero che in questo momento ha un bilancio sanissimo: con il prestito biennale e obbligo di riscatto ha già una discreta certezza di avere a posto anche il bilancio della stagione 2023-2024. Soldi freschi sono arrivati dal passaggio di Marlon allo Shakhtar dell’ex mister neroverde De Zerbi. Gli osservatori emiliani hanno dato prova di essere bravi, Henrique e Harroui sono un altro banco di prova. Scamacca alla prova del 9, l’addio a Caputo gli fa giocare la titolarità con il gioiellino Raspadori.

SPEZIA 6 – Non è mai facile ricominciare dopo una rivoluzione e il semi-esordiente Thiago Motta l’ha capito subito, anche perché nello spogliatoio del club ligure il viavai è stato continuo in quest’ultimo periodo. Molti dei giocatori arrivati sono scommesse (Mraz, Amian), altri sono occasioni di fine estate (Bourabia, il riscatto di Verde, gli atalantini Kovalenko, Reca e Colley), quello che è già certo è che quest’anno, come l’anno scorso, il club ligure finirà per utilizzare molti giocatori.

TORINO 5.5 – L’allenatore Ivan Juric è stato chiaro con il presidente Cairo (non bastano le idee con giocatori non congeniali agli schemi organizzativi, per sommi capi il campanello d’allarme dall’ex Hellas è stato questo) ha dato una svolta ai suoi investimenti, prendendo (dopo Pjaca e Pobega) Zima, Brekalo e l’ex doriano Praet. Adesso toccherà proprio al mister croato dimostrare che le sue parole erano sagge, non sarà facile perché per un po’ mancherà capitan Belotti (al centro di tante trattative di mercato) e quindi bisogna inventarsi qualcosa per cercare di non soffrire fino alla fine come l’anno scorso.

UDINESE 5.5 – Perdere de Paul è una mazzata difficile da assorbire, ma era prevedibile. Musso è stato sostituito dal bravo Silvestri. Forse Gotti avrebbe preferito anche un attaccante rodato che desse qualche garanzia in più per il gioco offensivo, questo colpo non è arrivato e quindi si va avanti così, magari con la prospettiva di scoprire nei giovani Samardzic e Perez due potenziali campioni da rivendere con plusvalenze interessanti. Da ritrovare Deulofeu.

VENEZIA 5 – Leggendo i nomi dei giocatori acquistati, veniva il dubbio: forse sono dei giocatori che nessuno conosce (Caldara a parte) ma che proprio per questo possono diventare grandi rivelazioni. Le prime partite (ma può essere un’impressione ingannevole) hanno detto che in realtà per il momento queste grandi potenzialità non si sono viste. C’è e resta il beneficio del dubbio, perché Paolo Zanetti in serie B ha dimostrato di essere un allenatore che conosce bene il suo mestiere pur essendo giovane, il più giovane in A.

Andrea Fiorentino

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