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Vardy, la storia dell’operaio diventato una stella del calcio

Leicester

Il calcio conserva in sé tante storie incredibili, ma se esistesse una top10 la vita di Jamie Vardy farebbe parte di una di una di queste. Da operaio a stella del calcio inglese: ci sono voluti molti anni e tanti sacrifici e quando per il mondo del football sembrava troppo vecchio per diventare un professionista, lui è diventato una stella della Premier League. Vardy è uno dei giocatori del Leicester che il Napoli affronterà questa sera per il debutto stagionale di Europa League, una competizione che solo una decina di anni fa sembrava un miraggio per l’ex campione d’Inghilterra.

Vardy, la storia dell’operaio diventato una stella del calcio

Jamie Vardy è uno degli eroi che ha scritto la storia che ha fatto appassionare tutti gli amanti calcio: una squadra piccola come quella del Leicester, guidata dall’italiano Claudio Ranieri, ha vinto il campionato di Premier League. Era la stagione 2015-2016 e a fine giugno il suo bomber inglese sembrava chiudere quella leggendaria avventura firmando con l’Arsenal. L’attaccante però prese tempo e i tifosi iniziarono a fare pressione sul club, tanto che il Leicester rilanciò la proposta dei Gunners e Verdy decise di firmare il rinnovo. Aveva 28 anni, eppure la sua carriera era cominciata da poco. La squadra fox lo aveva aspettato, aveva rispettato i suoi tempi per ambientarsi al campionato più bello al mondo, ma chi ha avuto più pazienza di tutti è stato proprio Vardy.

La storia di Vardy

Il piccolo Jamie è nato l’11 gennaio del 1987 a Sheffield, una città operai al nord dell’Inghilterra, cresce in un ambiente modesto ma le sue ambizioni non lo erano altrettanto. Il suo sogno è sempre stato quello di fare il calciatore. All’età di 15 anni arriva la sua occasione, passa il provino con la squadra più importante della città: lo Sheffield Wednesday. Era contentissimo, pronto a spaccare il mondo, ma solo un anno dopo gli viene chiesto di andare via. Come accaduto per Messi, anche il giovane Vardy (oggi 179cm / 74kg) è stato scartato per il suo fisico: troppo gracile e minuto per fare il calciatore.

Poteva essere una storia come tante, ma Jamie ha sempre avuto una tenacia speciale. Ha continuato ad allenarsi, giocava nella squadra del quartiere dove finivano tutti i non ammessi allo Sheffield Wednesday. Nel 2003 bussa alla sua porta lo Stocksbridge Park Steels della nona divisione inglese, che si accorge che lui lì davanti ci sa fare e gli offre 30 pounds a settimana per giocare con loro. Con 30 pounds non può certamente sostenersi, così all’età di 20 anni inizia a lavorare in fabbrica. Lavora in una fabbrica di fibra di carbonio, 12 ore di turno e poi l’allenamento. Un sacrificio enorme, ma per un ragazzo cresciuto nel South Yorkshire non è un problema rimboccarsi le maniche.

Non è stato facile, soprattutto quando nel 2007 è stato arrestato per una rissa in pub. Vardy interviene per salvare un amico, ma viene condannato a scontare i domiciliari: a casa dalle 18 alle 6 del mattino per 6 mesi. Ha dovuto anche indossare una cavigliera, ma lui non si è abbattuto. Costretto ad abbandonare le partite per rispettare gli orari del giudice, si è impegnato di più nel tempo a disposizione: 66 gol in 107 partite per i Park Steels.

Nella stagione 2010/2011 viene scelto dal Halifax Town, una squadra piccola ma superiore alla precedente. Quell’anno segna 27 gol in 41 partite. Dopo un anno grandioso arriva Fleetwood Town, club semiprofessionista. Ha 24, è troppo grande per pensare alla Premier League, ma lui non si arrende e dribbla ogni ostacolo. Alla fine della stagione con 34 gol in 42 partite vince il campionato. E lì che il Leicester si va avanti: le foxes si trovano in Championship, seconda divisione inglese, un traguardo importante per Jamie.

Viene pagato 1 milione di sterline a 25 anni. Il primo anno non va bene, non si ambienta subito nel nuovo contesto e anche i tifosi si lamentano di lui. Vardy vuole essere ceduto, ma il tecnico Nigel Pearson gli chiede di avere fiducia in sé stesso e lo mette in riga. Non è semplice per Jamie, da operaio a professionista: non era abituato a gestire tanti soldi e quella vita sobria che si chiede a un atleta. Ma inizia ad allenarsi con serietà, migliorandosi sempre di più, tanto che con 16 gol in campionato conquista la promozione in Premier League.

La consacrazione arriva con l’approdo di Claudio Ranieri, dopo un anno sofferente per il Leicester nel massimo campionato inglese. L’allenatore italiano, accolto dal malumore generale dell’ambiente, lo mette al centro del suo progetto tecnico. La collaborazione funziona e nel 2016 il Leicester non conquista solo in Champions League, ma quella squadra guidata da un ex operaio scrive la storia vincendo il titolo di campioni di Premier League.

Serena Grande

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