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Allegri: “Arrabbiati e dispiaciuti, in 5 giorni abbiamo buttato quanto costruito in un mese. Zitti e lavorare. Su Chiesa e de Ligt…”

Allegri

ALLEGRI JUVENTUS ZENIT – Vigilia di Champions burrascosa per la Juventus. I bianconeri di Massimiliano Allegri affronteranno i russi dello Zenit per la quarta giornata del gruppo H di Champions League. La Vecchia Signora è reduce da un momento di black out che le è costato due sconfitte consecutive in campionato, rispettivamente contro Sassuolo e Verona. Vietato sottovalutare lo Zenit, dunque, in una gara che varrebbe il passaggio del turno e sonni tranquilli. La Juventus, infatti, è prima a punteggio pieno e con una vittoria guadagnerebbe il pass per gli ottavi di finale. Intervenuto in conferenza stampa, Allegri ha parlato del momento complicato facendo anche un riepilogo degli indisponibili e dei recuperati:

“La qualificazione agli ottavi di Champions è il primo obiettivo della stagione, centrarlo sarebbe bellissimo. Ci metterebbe in condizione di lavorare più tranquilli, lavorando di più sul campionato.

Indisponibili? De Ligt e Chiesa stanno bene. Indisponibili Kean, De Sciglio e Ramsey, gli altri sono a disposizione e domattina deciderò chi far giocare.

Arthur e Locatelli? Giocando tante gare è difficile avere una coppia fissa che possa giocarle tutte.

Siamo tutti arrabbiati e dispiaciuti, in 5 giorni abbiamo buttato a mare quel che abbiamo costruito in un mese e mezzo. Eravamo tornati invece siamo ricaduti: ci deve far riflettere e dobbiamo lavorare. Su 15 gol presi ne abbiamo presi 11 in 6 partite contro squadre con cui, con tutto il rispetto, giocano dal decimo al ventesimo posto.

Dobbiamo stare zitti e lavorare, chi vince è bravo, chi perde ha torto. Dobbiamo giocare e vincere, poi spiegare perché lo hai fatto serve a niente ed è tutta roba che resta lì.

Nel calcio come nella vita serve fare per costruire: dopo un mese e mezzo di risultati, il lavoro non cambia. Serve capire che in queste partite, visto che abbiamo già pagato, se torniamo a farlo, magari ci sarà da analizzarlo. Ora c’è solo da stare in silenzio. Di che devi parlare?”.

Giovanni Maria Varriale

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