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Paparesta: “Arbitri un po’ confusi, serve uniformità e una linea chiara! Su Valeri e Aureliano per Inter-Napoli…” [ESCLUSIVA]

Arbitri
A Radio Marte nel corso della trasmissione "Si gonfia la rete" di Raffaele Auriemma è intervenuto Gianluca Paparesta, dirigente ed ex arbitro

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Gianluca Paparesta, dirigente ed ex arbitro.

Paparesta: “Arbitri un po’ confusi, serve uniformità e una linea chiara! Su Valeri e Aureliano per Inter-Napoli…” [ESCLUSIVA]

“In caso di razzismo, se ci sono i presupposti e lo prevede il regolamento è giusto fermare la partita. Ormai questa cosa è fuori da ogni logica, credo che al limite sia un modo per far innervosire di più i giocatori, penso che siano atteggiamenti dettati solo dall’ignoranza ma non darei una lettura razzista, perché diamo più importanza a una cosa che non ne ha. Arbitri meno coraggiosi di prima? Sono un po’ confusi ma tutto sarà risolto grazie alla nomina di Giannoccaro che spiegherà a tutti i quanti alcune cose. Sicuramente agli arbitri serve chiarezza, una linea guida che non lasci dubbi a interpretazioni. Su determinati episodi, sul VAR e su tutto il resto, perché altrimenti se non c’è una linea chiara di uniformità è difficile. Quest’ultima dev’essere dettata anche dai vertici, che devono far capire quando si sbaglia o quando si fa bene. Se tutto viene lasciato alla libera interpretazione, rischiamo che una settimana si vedano delle cose e un’altra se ne vedano altre.

Valeri-Aureliano per Inter-Napoli, disparità di gare può portare a problematiche per correggere l’arbitro? Direi di no, altrimenti un arbitro che ha arbitrato una finale Mondiale sarebbe superiore a qualsiasi VAR. Il VAR è uno strumento utile e fondamentale che va gestito con semplicità. C’è una persona che è competente, perché è un altro arbitro. Sicuramente sa riconoscere le disposizioni, ogni settimana chi arriva a questi livelli riceve indicazioni, si allena, quindi è un massimo esperto del settore. Se però ognuno va per conto suo o si spaventa poi diventa dilettantismo. Non penso che nel campionato italiano si possano vedere questi atteggiamenti”.

Claudio Agave

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