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Napoli, Spalletti: “Abbiamo un’anima kennediana. Ora c’è l’Empoli, casa mia. Sul ricorso respinto…”

Spalletti

L’allenatore partenopeo, Luciano Spalletti, intervistato da Radio Kiss Kiss Napoli. Domani la squadra incontra l’Empoli in campionato. Empoli è una gara speciale per Spalletti, che, tra il campo verde e la panchina (da giocatore prima e allenatore poi) ha rappresentato l’inizio della sua bella carriera da coach.

Napoli, Spalletti: “Abbiamo un’anima kennediana. Ora c’è l’Empoli, casa mia. Sul ricorso respinto…”

“Cosa ci dirà la gara di domani? Dalla radiografia dell’anima ne esce fuori un’anima kennediana, ognuno chiede cosa può fare per il Napoli, una disponibilità che ci permette di esprimere il valore totale di questa rosa, tutti quelli che sono chiamati in causa fanno del loro meglio, attraverso questo si acchiappa il meglio. Tutti hanno disponibilità a dividersi i ruoli, a prendere in carico responsabilità che spetterebbero ad altri, durante la partita, a dividersi il minutaggio. Con le cinque sostituzioni diventa fondamentale essere titolari nel primo tempo e nell’ultima mezz’ora. Chi entra sa dare il colpo di grazia sul finale di partita. Anche questo fa parte dell’avere una squadra intelligente e ragazzi con cui si può dialogare. Pubblico importante giovedì contro il Leicester? Grazie, perché giovedì mi ero dimenticato di dirlo, li ho chiamati in causa alla fine della partita e loro hanno partecipato in modo totale dandoci la spinta nel recupero. I nostri tifosi percepiscono la totale dedizione verso la maglia, adesso si fidano, e tolgono ogni freno alla loro passione per il Napoli. Un supporto che ha un peso determinante, con loro al nostro fianco siamo più forti. La nostra metà campo è più ampia. Il prosieguo dell’Europa League dai playoff? Di certo avremmo voluto evitare le più forti e anche loro forse avrebbero evitato noi con piacere, ma giocare contro i top club europei è sempre un’opportunità di crescita per una squadra che ha le ambizioni della nostra. Da questi club c’è da imparare, tanto poi le partite per andare avanti bisogna vincerle, perciò incontrarle ora o dopo fa poca differenza”. E prosegue, riguardo la partita di domani: “L’errore più grande che potremmo fare è dire c’è anche l’Empoli... Non è la partita tra il Leicester e il Milan. Si tratta di una squadra in forma, con una classifica che gli permette di giocarsela con spensieratezza, non bisogna sottovalutarla, anche per il calcio che sta proponendo. Per vincere dovremo esibire una prestazione top, al massimo delle nostre possibilità. All’Empoli vanno fatti i complimenti per come gestisce la squadra da anni, in una città piccola, nella massima categoria, il presidente Corsi ha dato un’identità a questa società e un’identità ce l’ha anche la squadra sul campo. Empoli per me è casa, ho mia madre lì, con Aurelio Andreazzoli ho imparato molte cose, era un mio collaboratore, anche ora imparo molto dai miei collaboratori, perché loro vedono le cose con occhi esterni, senza essere sotto le tensioni quotidiane. Andreazzoli ho potuto apprezzare la sua qualità quando l’ho portato con me come collaboratore, anche come ha giocato la Roma nel suo periodo. Basta vedere cosa fa l’Empoli per capire quanto è capace e organizzato, è una persona intelligente”. Sui recuperi da infortunio. “Ho finito l’allenamento mezz’ora fa, dobbiamo ancora fare le convocazioni, ma Insigne, Anguissa e Lozano saranno convocati. Non chiedetemi quanto giocheranno. La prossima settimana l’avremo tutta a disposizione, averli a disposizione da domani ci consentirà di metterli a posto per la prossima partita”. 500 panchine per il tecnico. “Così poche? Pensavo fossero di più visto che in vita mia sono stato più sul campo che a casa. Ma io punto alla panchina numero mille. Finché non ci arriverò non smetto”. Secondo De Laurentiis è Spalletti il miglior tecnico della sua gestione. “Ringrazio il presidente per le belle parole. ADL è un presidente che ha vissuto nel calcio, per cui se dice queste cose fa piacere. Mi mette quasi in difficoltà. Lui ha portato grandi allenatori e grandi giocatori al Napoli. Ma è impossibile fare paragoni diretti tra passato e presente. Le parole del presidente nei miei confronti spingono a lavorare duro nella stessa direzione. La giusta conta delle pecore però sarà a maggio, è lì che si farà la somma dei punti portati a casa”. Sul ricorso per la squalifica di due giornate respinto dal Giudice. “Stavolta lo dico con franchezza, sono un po’ deluso. Si fanno riunioni in cui si invoca al dialogo, alla collaborazione tra uomini di campo e istituzioni, poi basta una situazione come questa per capire che è difficile avere un confronto semplice e collaborativo. A fine partita ammisi a tutti i media di aver avuto un comportamento poco opportuno in quel momento, anche se non credo così eccessivo da darmi due giornate. Non avevo mai ricevuto due giornate di squalifiche in carriera. La mia carriera di 500 panchine in Serie A, quasi immacolata dal punto di vista disciplinare, non è bastata per fare trasparenza. Probabilmente questa collaborazione tanto chiacchierata rimane una cosa difficile. Comunque accetto con il massimo rispetto la decisione, ma stavolta non posso nascondere la grande amarezza”.

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