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Barcellona, la caduta degli dei: la crisi inesorabile tra campo e società

Piqué

Il Barcellona, che il Napoli ha appena pescato dall’urna di Nyon per la doppia sfida dei playoff di Europa League, sta attraversando un momento di crisi nera, i blaugrana sono molto lontani dalla squadra dei sogni che erano fino a qualche tempo fa.

Barcellona, la caduta degli dei: la crisi inesorabile tra campo e società

Una volta finito il ciclo Luis Enrique, l’ultimo veramente vincente della società blaugrana, il Barca ha inanellato una sfilza di errori imperdonabili, a partire dalla gestione di guida tecnica e nel rapporto con i calciatori. Valverde, nonostante due campionati consecutivi vinti, non è mai stato gradito totalmente dall’ambiente, come rivelato dalle parole di Eric Abidal, all’epoca segretario tecnico del club. Il suo sostituto designato, Quique Setién, non è mai stato in grado di creare coesione, tantomeno portare risultati. Il gioco del Barcellona dei sogni, quello dei Messi, Xavi e Iniesta, è totalmente sparito. La situazione economica poi ha fatto crollare la quota destinata ai salari. A marzo il club catalano poteva disporre di 347 milioni per i propri salari, oggi quella cifra è stata ridotta drasticamente fino a 97 milioni di euro. E se Messi (passato al Psg da quest’anno) fosse stato ancora al Camp Nou, si sarebbe mangiato l’intero importo, euro più euro meno.

Tornando al campo, l’esonero di Koeman e l’arrivo del Profe Xavi Hernandez non cambia lo spartito in termini di risultati. Anche capitan Gerard Piqué ci ha messo la faccia e ha ammesso la situazione drammatica. Il recente 2-2 in trasferta contro l’Osasuna ha fatto ancora scendere in classifica il Barcellona, che in settimana era già stato sbattuto fuori dalla Champions League. “Abbiamo davvero necessità di vincere perché siamo consapevoli di quanto la situazione sia critica – ammette Piqué -. Abbiamo anche giocato bene contro l’Osasuna considerando la situazione che stiamo vivendo, ma non ci facciamo niente con i pareggi. Abbiamo bisogno dei tre punti, pensando a una partita per volta. Sappiamo che nel lungo termine abbiamo giovani che faranno grande questo club, ma ora conta solo vincere. Dobbiamo farlo per non scendere ulteriormente in classifica”.

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