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Affare Osimhen, Liguori: “Usato come pedina per plusvalenze, bruciato per ‘colpa’ del Napoli”

Osimhen

AFFARE OSIMHEN LIGUORI – Luigi Liguori, uno dei tre azzurri trasferitosi a Lille per l’affare Osimhen, racconta la sua versione sullo scambio di due anni fa. Il caso plusvalenze, ora oggetto di indagine, coinvolge anche l’operazione Napoli-Lille per il trasferimento di Osimhen in cui rientravano Karnezis e tre giovani promesse valutati complessivamente 20 milioni. Tra questi c’è anche Liguori, classe 1998, che dopo aver rescisso il contratto con i francesi gioca ad Ercolano in Eccellenza campana.

Affare Osimhen, Liguori: “Usato come pedina per plusvalenze, bruciato per ‘colpa’ del Napoli”

“Ero in prestito alla Fermana, in C. Mi chiamò il Napoli e disse: dobbiamo parlare. La società ci ha offerto due opzioni: rinnovare per un anno e restare, o andare al Lille e firmare per tre anni, entrando nell’operazione Osimhen. Voi che avreste fatto?”. Queste le parole del 23enne a Repubblica, il quale prosegue affermando che lui non è mai stato a Lille, nemmeno per firmare il contratto perché il tutto si sarebbe svolto a Castel Volturno. “Quando è finito il prestito in C, il Lille mi ha mandato una comunicazione dicendo che il 1° luglio dovevamo essere da loro. Tutti e tre. Ma non volevamo più andare in Francia, ci hanno proposto di lasciare sul tavolo i due anni di contratto e accettare una buonuscita”.

Poi spiega quanto è stato valutato: “Quattro milioni. Valutazione fuori mercato e pedina di scambio? Sì, e mi fa tanta rabbia. Non era un’operazione fatta per noi, per il nostro futuro. Era per altro”. Continua: “Con gli altri ragazzi ci sentiamo e ci diciamo: avevamo tre anni di contratto. Ci siamo bruciati per ‘colpa’ del Napoli. Perché non sapevamo nulla”.

Serena Grande

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