Home » Napoli, Spalletti: “Domani out Mario Rui e Insigne, ma possiamo vincerla. Manolas? La rosa mi piace in tutti i petali. Se la sciupi…”
Napoli Napoli OF News

Napoli, Spalletti: “Domani out Mario Rui e Insigne, ma possiamo vincerla. Manolas? La rosa mi piace in tutti i petali. Se la sciupi…”

Spalletti

“Possiamo vincere la partita con quelli che abbiamo a disposizione, la giochiamo con l’obiettivo di portare a casa i tre punti”. Così Luciano Spalletti alla vigilia della sfida di San Siro contro il Milan, prevista domani sera alle 20:45. “In quest’ultima partita, nel prendermi la responsabilità a causa dell’espulsione, possiamo aggiungere che abbiamo perso qualche palla di troppo che è costata corse e perdite di equilibrio, è stata la partita dove abbiamo perso più palloni dall’inizio del campionato. Anche loro sanno quello che hanno fatto male, come me. Va tenuto in mente quello che è un pallone perso, un contrasto perso, un duello non fatto, perché un gol può essere frutto di un singolo errore, ma le partite perse sono la sommatoria di tutti i nostri errori, quando si perde una partita non è mai un singolo episodio che la determina ma l’atteggiamento di tutta la squadra”.

Napoli, Spalletti: “Domani out anche Mario Rui e Insigne, ma possiamo vincerla. Manolas? La rosa mi piace in tutti i petali. Se la sciupi…”

Domani a Milano, senza alibi. “Cosa ho detto alla squadra? La dobbiamo un po’ smettere pure noi. Non accetto il giochino degli infortuni e di chi manca. In questi momenti c’è bisogno di esempi, di far parlare gli esempi, c’è bisogno di corse, coraggio, soluzioni. Domani abbiamo a disposizione 16-17 calciatori della rosa, per cui bastano per andare a giocare le partite contro chiunque. Chiaro è che se peggiorano ogni volta chi deve giocare… non preoccuparti dei minuti che avresti potuto giocare, fai vedere il tuo valore adesso. Noi andiamo col necessario che serve, poi è chiaro che vogliamo essere ambiziosi e dipende da noi, ottenere certe cose poi qualche volte può non dipendere da noi perché succedono delle cose ma il comportamento da avere è chiaro anche se il calcio a volte è talmente drammatico che in un episodio di gara ti annulla tutto il lavoro settimanale ma quello girerà una volta a favore ed una volta contro”. Il ritorno in panchina dopo due giornate di squalifica. “So bene che ho creato problemi ai giocatori facendomi espellere, io non posso fare a meno di loro, quando manca qualcuno sono in difficoltà ed a disagio, li voglio tutti vicini, e so quanto è importante la presenza di ognuno. Io non ho fatto la cosa giusta ed ho penalizzato la squadra in queste due partite e la responsabilità delle due sconfitte è mia e non succederà più perché sono stato male a vederla da fuori”. Sulla cessione di Manolas e l’emergenza centrali difensivi. “La storia di Manolas riguarda il rapporto tra lui e la società, è con quelli che ci sono che possiamo ambire a vincere la partita, io quindi di Manolas non parlo. Averlo visto felice alla presentazione dell’Olympiacos mi fa piacere per lui, per il resto noi abbiamo delle necessità per le insidie che ti possono accadere. Le osservazioni che fate voi figuriamoci se non le facciamo noi, ora il mercato è chiuso ed il gruppo a disposizione per ora è questo. A me la rosa piace in tutti i petali ma se la asciughi qualcosa manca (ride, ndr) e va ricomposta”. Gli indisponibili. “Mario Rui, Fabian, Insigne, Osimhen e Koulibaly non sono convocati. Era meglio citare quelli che ci sono, secondo me. Chi gioca non lo dico, è una decisione che prendo io. Insigne? Solo un allenatore che ha perso il senno potrebbe rinunciare alle qualità di Lorenzo Insigne. Lui è un buon capitano di una squadra. Non deve essere preso mai per il massimo possibile, c’è sempre da lavorare per essere più forti. Mi sono trovato bene dal primo momento che l’ho conosciuto, mi è sembrato in linea con l’immagine che ne avevo da fuori. Lui è un calciatore che ha un cuore, perché poi per tornare a quello che dicevamo prima, sulla partita contro l’Empoli, anche se voleva giocare dall’inizio, davanti ci sono io che gli chiedo 70 minuti e commetto un errore a chiedergli troppo. Ho ecceduto in questa sua disponibilità e me ne sono un po’ approfittato. Questa è una qualità che ha, ci vuole essere e dare una mano, ma io avrei dovuto ragionare in modo corretto. Anche se c’erano valutazioni che lasciavano pensare che quei 70 minuti potesse farli come lui pensava. Ma anche lì ci ho messo del mio e l’ho costretto a fare una figura inferiore alle sue disponibilità”. Il Milan. “Mi aspetto un Milan che ho visto in questi due anni, nel lavoro che ha fatto Pioli in generale. Al di là del momento è il passo che ha tenuto in questo lungo tragitto che ha fatto vedere qualità assolute sia nel modo di stare in campo come squadra sia nelle scelte dei singoli campioni che ha a disposizione, per cui non voglio andare a giocare contro squadre che hanno momenti di difficoltà, voglio giocare contro squadre forti perché sono convinto che la nostra è una squadra che può giocare contro squadre forti, non ho bisogno di dover peggiorare gli altri per esibire la mia forza e la mia qualità. Noi domani dobbiamo giocare la partita, essere una squadra forte e viva. Il Vesuvio domani non deve essere una cartolina di Napoli, dobbiamo averlo dentro di noi per fare ciò di cui c’è bisogno domani. La squadra non ha smesso di fare quello che sa, lo ha fatto a tratti. Cosa chiedo alla squadra? Quando parlo alla squadra mi confronto sempre con me stesso, dico cose che sento realmente, non cose organizzate, dico sentimenti e pensieri veri con i quali convivo giornalmente, perché per sentirmi bene con me stesso devo andare ad allenare come fossi per sempre l’allenatore del Napoli. Non devo pensare questa o quella partita, come loro, tutte le partite che giocano devono giocarle come fossero per sempre giocatori del Napoli, come se questa fosse la loro unica maglia, così si riesce ad andare in profondità nei comportamenti e nei pensieri per affrontare e preparare le partite. Sono convinto che abbiamo sbagliato qualcosa nelle ultime partite ma che abbiamo anche continuato a farne altre molto bene. Da un punto di vista di episodi siamo in credito, di questo sono convintissimo. Non è detto che domani veniamo risarciti. Dobbiamo avere due lauree alla fatica, al saper condizionare i momenti in cui le cose non ci riescono, perché probabilmente una, in questi momenti, non basta. Dobbiamo tenere ancora più duro. Noi saremo per sempre quello che facciamo, saremo per sempre qui, nell’intenzione di voler migliorare il nostro futuro, il senso è dentro questa cosa qui”.

Se vuoi sapere di più sul Napoli tieniti sempre aggiornato con www.gonfialarete.com