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Napoli, Lobotka: “Spalletti grande comunicatore, è bello essere allenato da lui. Gattuso? Stavo per andarmene…”

Lobotka
Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Il centrocampista slovacco, tirato a lucido dall’allenatore di Certaldo, è sicuramente una delle note positive di questo periodo. La sua “giostra” gira che è una meraviglia e, il merito, Stani, lo dà in buona parte proprio a Spalletti…

Napoli, Lobotka: “Spalletti grande comunicatore, è bello essere allenato da lui. Gattuso? Stavo per andarmene…”

Ci ha messo un po’ per imporsi in Serie A, dopo il suo ingaggio dal Celta Vigo da parte del club partenopeo per una cifra che oscilla sui venti milioni di euro. Ha spazzato via tutte le critiche nei suoi confronti a suon di belle prestazioni. Ora, Stanislav Lobotka, una volta tornato Anguissa dalla Coppa d’Africa, non è così certo di tornare in panchina. “Sono felice al Napoli in questo momento – ha detto il centrocampista slovacco ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli -, perché sto giocando tante partite. Prima ho passato un momento difficile: non giocavo, ho pensato anche di cambiare squadra perché volevo godermi il calcio, volevo giocare. Invece quando è andato via Gattuso, Spalletti ha dimostrato subito di credere in me, nelle mie qualità e nel mio modo di giocare. C’è un bel feeling con il mister, è un grande sia in campo che fuori. Non urla molto come Gattuso, mi piace come ci fa giocare e come comunica con noi. Per me è bello essere allenato da lui, soprattutto perché mi fa giocare”. Hamsik, il suo garante, sempre. “Marek con le sue parole mi ha aiutato molto, specie coi tifosi – ammette Lobotka -. Anche perché molti non capivano come fosse possibile che un calciatore costato 20 milioni non riuscisse a giocare. Dicevano che ero grasso. Lui mi conosce bene, è stato un grande e lo ringrazierò sempre per l’aiuto che mi ha dato”. I suoi modelli e il suo stile di gioco. “Quand’ero piccolo il mio mito era Ronaldinho. Poi Messi, Iniesta, Xavi, Kroos, Modric, Verratti, Thiago Alcantara, ossia tutti calciatori del mio ruolo e con le mie caratteristiche fisiche. Cerco di ispirarmi a loro nel modo di interpretare il calcio. Preferisco giocare a tre, ma ora so fare bene anche a due. C’è grande cooperazione tra noi a centrocampo, per questo non importa più di tanto se si gioca a due o a tre. Abbiamo molti calciatori forti a centrocampo, che possono ricoprire più ruoli. È un bene anche per l’allenatore avere tanti calciatori a disposizione con qualità”. La sua permanenza in Italia. “Mi piacciono Napoli, i suoi tifosi, la mentalità della gente. I tifosi hanno un modo di pensare simile al mio, per questo sono molto contento di vivere in questa città”, ha concluso.

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