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Salernitana, Nicola si presenta: “Non mi frega nulla del contratto. Crediamo nel sogno”

Davide Nicola

Walter Sabatini è l’anfitrione del primo giorno da mister della Salernitana di Davide Nicola. La presentazione alla stampa dell’ex tecnico di Crotone e Genoa, durante la quale è presente anche patron Danilo Iervolino.

Salernitana, Nicola si presenta: “Non mi frega nulla del contratto. Crediamo nel sogno”

“Sto ammirando il suo lavoro, è formidabile – ha detto il diesse campano -. Davide è un guerriero. Non mi piace, però, che gli allenatori vengano definiti in un modo piuttosto che in un altro. La Salernitana può contare su un allenatore di altissimo livello, spero possa rimanere a lungo perché so che vale qualunque altra piazza di questa categoria. La sua proposta didattica è importante, ma vorrei esaltare anche le caratteristiche umane. Non è da tutti integrare al nuovo staff anche chi c’era prima, mi riferisco in particolare al grande Manolo Pestrin: è un uomo sensibile, di livello altissimo. La salvezza passa da tutti, anche dai magazzinieri. Sperando non mi facciano più arrabbiare, visto che in campo scivolavamo sempre. Ognuno di noi deve andare oltre le mansioni quotidiane, non possiamo permetterci di sbagliare nulla. Se arriva un calciatore dal Brasile, va messo in preventivo non abbiano le scarpe idonee. Mikael, che vi garantisco è un ottimo calciatore al netto dello scetticismo che percepisco, è scivolato in una circostanza speciale. Eravamo al 90′, stava andando in porta e poteva bucare la rete: è capitata la stessa cosa ad Ederson, pur su un terreno come quello di Genova che è traditore”. Le parole di Sabatini fanno seguito a quelle di Iervolino, che ci ha tenuto a salutare anche Colantuono. “Oggi siamo felici e soddisfatti, presentiamo un grande combattente che vuole crederci assieme a noi – ha detto il patron -. Sa come mettere in campo i giovani, energizzandoli per cercare questa salvezza che sarebbe leggendaria. Ci siamo sentiti qualche giorno fa, mi ha subito colpito: è nata tra di noi una chimica particolare, proprio perché il mister ha una sensibilità e una carica umana che sono le caratteristiche che ci servono per portare avanti questo miracolo. Sabatini è stato il direttore d’orchestra, sono contentissimo e spero di non fare più conferenze da qui a giugno. Se cambieremo ancora, vuol dire che avremo sbagliato. Quanto al cambio di guida tecnica, ho sempre parlato di discontinuità. Ieri ho sentito mister Colantuono, l’ho ringraziato con sincerità perché ha dato il massimo. A mio avviso, però, c’era bisogno di ripartire con un allenatore diverso. Volevamo dare un segnale a tutti: ai calciatori, ai tifosi, a noi stessi. Se una cosa non va, bisogna cambiare una direzione che reputavo sbagliata. Sono convintissimo che Nicola sia la persona giusta, sentendolo parlare ne sono ancora più convinto”.

La parola al mister: “Anzitutto posso dire che ho capito subito di essere in una piazza importante, c’è un amore per la Salernitana che è fuori dal comune. Ho la fortuna e il piacere di poter contare su uno staff di livello, ci sarà anche Simone Barone che sarà collaboratore stretto di campo. La guida tecnica è importante, ma da soli non si va da nessuna parte. Anche qui ho trovato professionisti validi, tutti insieme cercheremo di centrare una impresa che si chiama salvezza. Non sarebbe corretto giudicare il lavoro dei miei predecessori, ma posso dire che ho trovato un gruppo che ha predisposizione al lavoro e questo è fondamentale. C’è la consapevolezza che occorre qualcosa di diverso per ottenere il risultato. Da questo giorno e mezzo ci siamo concentrati esclusivamente sul lavoro in campo, dobbiamo capire bene cosa fare e come farlo per conquistare il massimo possibile. Analogie con il Crotone? Non vedo analogie, ogni avventura è diversa dall’altra e non mi interessa fare paragoni con il mio passato. Penso alla Salernitana, che è la cosa più importante. La cosa più impegnativa è stata di fare un’analisi dettagliata. Puoi conoscere un calciatore, ma poi è il contatto diretto che conferma o meno determinate sensazioni. Il grande lavoro si baserà su questo, vogliamo trasmettere principi e idee di gioco sapendo che ci vuole coraggio. Non a caso il nostro motto è Macte Animo. Occorre senso d’appartenenza, sapere che la responsabilità non è un peso ma una opportunità. Non parlerei di sfida, ma di desiderio. Non faccio questo lavoro perchè vado in cerca di un contratto, lo dico sinceramente. Anzi, il contratto è forse un segno di agiatezza: non mi voglio adagiare, assolutamente. Mentalmente sono totalmente concentrato su questi tre mesi, il dopo mi interesserà al momento opportuno”.

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