Intanto sull’episodio sta indagando la Digos. Gli investigatori della Figc, invece – si fa presente da via Allegri – nulla possono fare per lo striscione, firmato dalla frangia più calda della curva gialloblù, appeso in una strada del capoluogo scaligero, nel quale sono state indicate le coordinate della città partenopea in quello che sembra un “invito” a ucraini e russi.
Hellas Verona, lo striscione della vergogna contro i napoletani: il club si dissocia. Il sottosegretario Vezzali: “Vengano presi provvedimenti”
Il vergognoso striscione esposto nei pressi dello stadio scaligero con riferimento alla guerra in Ucraina e con le coordinate della città di Napoli ha indignato il mondo del calcio (e non solo). L’ultima trovata della Curva Sud dell’Hellas, già autori di striscioni inaccettabili, già recidivi per cori, minacce e insulti che hanno fatto prendere le distanze dal club gialloblù. Paradossalmente, per lo striscione non verrà punito nessuno: la scritta della vergogna è apparsa in una zona dove non si può applicare il codice di giustizia sportiva per eventuali sanzioni perché lontana dalle pertinenze dello stadio. Nel frattempo, si è attivata anche la Procura FIGC per i cori razzisti partiti dagli spalti durante Hellas Verona-Napoli.
“Non ci sono commenti, auspico che la Federazione Italiana Gioco Calcio e la Lega Serie A prendano dei provvedimenti importanti. Perché in un contesto come quello che stiamo vivendo, certe cose non devono accadere. Dobbiamo unirci verso la pace, dobbiamo camminare tutti insieme nello spirito dell’accoglienza e della solidarietà”: lo dice il sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali, all’arrivo a Malpensa della bandiera paralimpica.
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