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Napoli, Koulibaly: “Per i Mondiali col Senegal c’è tempo, ora ci sono otto finali da giocare”

Koulibaly

Il Comandante è tornato. Reduce dalla conquista del pass mondiale con la sua nazionale, Kalidou è pronto a riprendersi il Napoli. La partenza di Lorenzo Insigne a fine stagione lo porterà a diventare capitano, un qualcosa che lo affascina come già avvenuto con il suo Senegal (con il quale ha già alzato la Coppa d’Africa lo scorso febbraio). E quando sarà il momento, con il club è disposto a parlare di rinnovo per il suo contratto (guadagna 6 milioni netti l’anno) che scadrà nel 2023.

Napoli, Koulibaly: “Per i Mondiali col Senegal c’è tempo, ora ci sono otto finali da giocare”

Un anno da incorniciare, per Koulibaly. “Stiamo benissimo – ha detto il vice-capitano azzurro a Kiss Kiss -. Sono tornato ieri a Napoli con gran piacere, già pronto a lavorare per la partita di domenica. È iniziato benissimo il mio 2022, anche col Napoli: siamo ancora lì, a lottare per lo scudetto, al di là dei successi con la Nazionale. Ai Mondiali ci sarà tempo per pensare: ora sono concentrato al 100% sul Napoli, sono pronto a lottare per regalare un sogno anche alla mia città, Napoli. Mancano otto partite, sappiamo che sono tante ma sono anche poche, saranno otto finali – ha proseguito Koulibaly, affrontando il tema scudetto -. Sappiamo che sarà molto difficile ma più le partite avanzano meno sarà il tempo e più sarà difficile. Saremo concentrati fino alla fine per lottare e vincere questo campionato. Sarà dura ma facciamo di tutto per questo sogno. Vogliamo regalare un sogno a questa città e a tutti i napoletani del mondo, che lo meritano. Guardiamo a noi, non agli altri. In avvio di stagione abbiamo vinto otto partite consecutive, se lo facciamo ancora al 90% vinciamo lo scudetto. L’Atalanta? Deve fare la partita giusta il Napoli a Bergamo. Sarà difficile. Abbiamo sempre sofferto l’Atalanta, ha calciatori forti, non c’è neanche più bisogno di presentarli. Anche noi però abbiamo obiettivi. Il fatto che manchino Osimhen, Di Lorenzo e Rrahmani, giocatori molto importanti, non deve essere una scusa. Saranno con noi nello spogliatoio e chi c’è è comunque all’altezza del Napoli. Il Napoli è un gruppo, non solo pochi giocatori. Niente è insuperabile, possiamo farcela nonostante il campo ostile.”

Su Mertens, Spalletti, la cittadinanza onoraria, il suo impegno contro il razzismo. “Nessun dubbio su Dries: è un grande calciatore, un grande uomo, un grande napoletano. Sapete quanto ci tiene alla città e alla gente. Anche quando ha giocato di meno ha fatto benissimo quando è entrato, fa tanti gol. Nessuno si deve preoccupare di Dries, perché è il nostro attaccante, il nostro Ciro. Mertens farà gol a Bergamo, se lo merita. Mi aspetto una bella esultanza”. Sull’allenatore. “Con Spalletti ho un bellissimo rapporto. Non ho mai avuto problemi con nessun allenatore, mi sono messo sempre a disposizione. Non sono uno che sa fare le cose a metà: o do tutto me stesso o niente. Spalletti sa che può contare su di me, io so che posso contare su di lui. Dopo la partita della Nazionale mi ha mandato un messaggio, è segno che mi vuole bene e anch’io gli voglio bene. La prima cosa che mi ha detto ieri è che aspettava che tornassi e che non dovevo deluderlo. Farò di tutto per aiutarlo. Cosa mi ha colpito di lui? Il mister mi ha insegnato tante cose, una cosa che mi ha detto è che bisogna aiutarsi tenendo d’occhio la posizione del guardalinee. A volte abbiamo il gioco dietro di noi, non sappiamo bene la linea dove può essere posizionata: guardare il guardalinee può essere utile. Ce l’ha detto appena è arrivato, il mister. Spalletti ci ha cambiato qualcosa, ma anche mister Gattuso ha messo buone basi. Appena è arrivato Spalletti ci ha detto che Gattuso ha fatto un buon lavoro e che voleva darci un po’ di più: lo sta facendo ed è importante. Oggi siamo cresciuti, abbiamo più esperienza, non vogliamo fare gli stessi errori del passato, gli errori che facevamo due o tre anni fa. Col Milan siamo stati dispiaciuti dopo la partita, però non abbiamo smesso di crederci e abbiamo vinto subito con Verona e Udinese. A livello mentale ci ha aiutato tantissimo, quello che ci dà ci serve molto e siamo consapevoli che possiamo fare qualcosa di grande, dobbiamo continuare così. Questo gruppo aveva bisogno di carica, di un po’ di autostima, e lui ce l’ha data”. Napoletano per sempre. “Sarebbe una bellissima cosa se ricevessi la cittadinanza onoraria. Ci tengo tanto alla città, ai tifosi e alla gente. Mi farebbe molto piacere, tutti mi chiamano così: il napoletano, anche quando vado in Nazionale. Il calciatore passa ma l’uomo resta, sono cose che ci diciamo io e Ghoulam, che siamo sempre insieme, per noi due conta tantissimo”. Il razzismo. “Ancora oggi ci sono episodi di razzismo, ma dobbiamo continuare a calciare il razzismo fuori, far vedere che siamo una sola persona, che parliamo una sola lingua che va avanti contro il razzismo. Il razzismo può combattere, lo stiamo facendo. Spero che si continui a prendere delle iniziative contro chi usa queste forme di razzismo negli stadi. Dobbiamo ancora andare avanti però, così non basta. Beneficenza? Non mi piace parlare di queste cose, mi piace farla la beneficenza. Ho voluto invitarli perché li vedo ogni giorno, guardano le partite ma non vengono mai allo stadio. Quindi ho deciso di invitarli e loro sono stati molto contenti, per alcuni era la prima volta al Maradona. Gli ho promesso che ripeterò l’operazione quando ne avrò possibilità, visto che hanno anche portato fortuna nella partita con l’Udinese”.

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