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C’è anche il Napoli: gli azzurri danno una spallata al campionato. Apre Insigne, chiude Elmas LE PAGELLE

Si va in trasferta, dopo che per giorni, per le vie di Partenope, i guaglioni giocano ancora illuminati tra un sogno da realizzare e una delusione sempre azzurra da somatizzare. Tra le buche e le strette ramificazioni dei Quartieri Spagnoli, immersi nello splendore teatrale e tuttavia reale dei santini appiccicati sui muri di Napoli, si dribbla e si punta la porta avversaria, immaginata o empirica poco importa, con la stessa passione che alla fine degli anni ottanta e inizio novanta condusse una città intera ad un doppio trionfo festante e irripetibile.

C’è anche il Napoli: gli azzurri danno una spallata al campionato. Apre Insigne, chiude Elmas LE PAGELLE

La partita di questo pomeriggio aveva una valenza fondamentale e ha messo di fronte due squadre che sono in lotta per raggiungere i propri obiettivi finali e per questo hanno una grande necessità di trovare la vittoria. Il Napoli di Luciano Spalletti, come un Odisseo di omerica memoria, si ritrova davanti alla Dea, ammaliatrice e spietata seduttrice, non si lascia persuadere dalle sue lusinghe, riesce a rompere il suo incantesimo e passa al Gewiss piegandola 3-1, agganciando in vetta il Milan, in attesa del posticipo di domani sera a San Siro tra i rossoneri e il Bologna. Azzurri in vantaggio su penalty con Lorenzo Insigne al quarto d’ora dopo fallo di Musso su Dries Mertens. Il raddoppio di Politano al tramonto del primo tempo, con una bella girata al volo di sinistro su scaltra punizione di capitan Insigne. Al 59′ il gol di De Roon che riapre il match ma a 9′ dalla fine dopo un contropiede ben orchestrato da Lozano, il macedone Elmas spegne le speranze della compagine bergamasca. Prova da squadra vera, compatta, coesa. Tre punti pesanti per una squadra che sta bene e gioca bene.

TOP 

MARIO RUI 7.5: ha riacceso il contachilometri, ne macina un’infinità. Soglia d’attenzione altissima, per novanta (+7 tra primo e secondo tempo) minuti, dove si rende protagonista anche di tre grandi chiusure difensive. MVP di giornata.

INSIGNE 7.5: freddo dagli undici metri. E poi distillati di qualità, come nell’occasione del 2-0 firmato da Politano. Delusione nazionale dimenticata…

LOBOTKA 7: fosforo per far girare i meccanismi azzurri. Spinge e lotta, regia brillante e un paio di sgroppate centrali palla al piede.

ZANOLI 7: esordio da big, un cingolato dai piedi raffinati: assolve tatticamente benissimo al compito richiestogli da Spalletti. E poi sgomita, fa a sportellate, gioca con la sicurezza del veterano

FLOP

HATEBOER 5: si propone spesso sulla sua corsia di competenza, sforna una serie infinita (e imprecisa) di cross, sbatte spesso contro il muro lusitano Mario Rui.

MALINOVSKYI 5: il fantasista ucraino è tra i più propositivi, ma sbaglia clamorosamente appoggi e possibili conclusioni che avrebbero sicuramente riservato una sorte migliore al suo team.

PALOMINO 5: incerto e in continua sofferenza sullo scattante Dries Mertens.

Atalanta (3-4-2-1) – Musso 6, Scalvini 5.5, Palomino 5, Djimsiti 5.5 (63′ Maehle 5.5), Hateboer 5 (46′ Boga 6), de Roon 5.5, Freuler 6 (83′ Pasalic NG), Zappacosta 6, Koopmeiners 5.5, Malinovskyi  5 (46′ Miranchuk 6), Muriel 6 (83′ Cissé M. NG). ALL.: Gasperini 6

Napoli (4-2-3-1) – Ospina 6.5, Zanoli 7, Koulibaly 6.5, Juan Jesus 6.5, Mario Rui 7.5, Zambo Anguissa 6.5, Lobotka 7, Politano 6.5 (59′ Elmas 6.5), Zielinski 6 (69′ Ruiz 6), Insigne 7.5 (69′ Lozano 7), Mertens 6.5 (88′ Malcuit NG). ALL.: Spalletti 7.

di Andrea Fiorentino

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