L’allenatore azzurro ha parlato agli studenti del famoso ateneo partenopeo, in una lectio magistralis tutta particolare, grazie all’iniziativa Lo Sport in Accademia, patrocinata dal Comune di Napoli e amichevolmente appoggiata dalla stessa società di De Laurentiis.
Spalletti in cattedra alla Federico II: “Voi giovani siete il futuro. Perché Zanoli non ha giocato fino ad oggi? C’è un motivo…”
Il saluto introduttivo è stato di Matteo Lorito, Rettore dell’Università, che poi ha lasciato la parola a Guido Trombetti, Rettore Emerito dell’Università degli Studi di Napoli. In rappresentanza della Società azzurra, presente l’Head of Operations Alessandro Formisano. Spalletti, tra la curiosità e l’entusiasmo degli studenti, ha prima tracciato un suo profilo di allenatore e poi si è soffermato sul ruolo che un tecnico assume all’interno di un gruppo sia sotto il profilo tecnico che umano. L’allenatore azzurro ha tratteggiato il rapporto con la squadra e le peculiarità della gestione della rosa.
Inevitabile passare “sotto le forche caudine” degli studenti e che gli venisse posta una domanda sulla sconfitta degli azzurri con la Fiorentina patita domenica al Maradona, dato che il Napoli qualora avesse vinto poteva essere – almeno per qualche ora – in vetta alla classifica di A. “La sconfitta fa male – ammette Luciano Spalletti -. Capirete che l’umore non è dei migliori”, sorride amaro l’allenatore partenopeo agli studenti presenti. “Per me era molto importante essere qui, a prescindere da quello che è accaduto nell’ultima gara. Incontrare gli studenti della Federico II, un ateneo così importante, è per me motivo di grande orgoglio”.
E non si tiene il sassolino nella scarpa, scagliato dal quotidiano La Verità, che dopo la gara persa contro i viola l’ha definito “un competente perdente”: “Non vorrei che avessero fatto confusione – sorride stavolta sornione -, dicendovi che sono l’uomo che sta dietro la cattedra: perché quelli, per me, siete voi. Io ho il banchino, sono convinto dalla vostra qualità di acchiapparci, come si dice in toscano: quella qualità che vi contraddistingue e da trasferire ai miei calciatori nello spogliatoio, magari per fare qualche risultato in più”.
Spalletti torna sul ko interno recente e sull’importanza dei giovani nel calcio (e non solo): “La sconfitta di domenica ci ha fatto male, per questo motivo mi aspetto che tutti si sveglino ed arrivino presto all’allenamento per lavorare nel migliore dei modi, senza lamentele. L’importanza dei giovani all’interno della squadra? Il mio pensiero è facile: i giovani per me sono il futuro, in tutti i campi. Riuscire a produrre calciatori dal settore giovanile diventa fondamentale per avere risorse aggiuntive. Se si fa giocare molti giovani senza esperienza, però, avere obiettivi di grande livello diventa difficile, soprattutto contro Milan, Inter, Juventus e altre… È diventato difficile far crescere i giovani e fare risultati importanti. Zanoli, ad esempio, non ha mai giocato perché c’è un calciatore che è il migliore nel suo ruolo, che si aggiorna continuamente: Di Lorenzo ha sempre gli occhi rivolti al futuro, ma da parte mia ci sarà sempre apertura totale ai giovani”, ha concluso Spalletti.
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